Comacchio
9 Novembre 2019
Convalidati gli arresti dei ‘pendolari del crimine’ catturati dai carabinieri dopo il colpo alla Cassa di Risparmio di Ravenna

Confessano e rimangono in carcere i quattro rapinatori della banca

di Daniele Oppo | 2 min

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Porto Garibaldi. Restano in carcere i quattro rapinatori arrestati dai carabinieri dopo la rapina alla Cassa di Risparmio di Ravenna a Porto Garibaldi di martedì pomeriggio.

Il giudice per le indagini preliminari Carlo Negri, anche sulla base del fatto che hanno confessato, ha convalidato gli arresti dei tre uomini di 29, 56 e 50 anni bloccati in flagranza durante il blitz dei militari all’interno della banca e il fermo del quarto rapinatore (66 anni) che faceva da palo, fuggito a bordo di una Alfa Romeo Stelvio e rifugiatosi nell’abitazione di un quinto uomo, un 53enne fratello di uno dei rapinatori e residente a San Giuseppe di Comacchio (indagato a piede libero) e presunto basista del colpo.

Si tratta di uomini tutti provenienti dalla Campania e considerati con molta probabilità dei pendolari del crimine, specializzati nei colpi in banca.

Non poche sono le similitudini con il colpo grosso avvenuto il 12 settembre proprio a San Giuseppe, quando in quattro rapinarono la filiale Bper portando via ben 120mila euro: l’ingresso di persone a volto scoperto che si fingono clienti (due alla Bper, uno, il più giovane e unico incensurato alla CariRavenna) e poi l’arrivo degli altri membri, il mancato uso di armi, l’organizzazione e l’attesa per l’apertura della cassaforte temporizzata.

A Porto Garibaldi probabilmente i quattro arrestati si aspettavano di portare via un bottino ghiotto, non essendosi accontentati degli oltre 20mila euro subito consegnati e attendendo lo sblocco della temporizzazione della cassa.

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