Ci sono volute diverse ore di lavoro ma finalmente la facciata del Duomo torna alla luce, anche se parzialmente. Lunedì mattina sono infatti cominciate le operazioni di smontaggio del grande telone parlante che ha dato un nuovo volto artistico alla Cattedrale durante i lavori di consolidamento post sisma.
Eliminata l’affascinante copertura, realizzata da Lorenzo Cutuli con il sostegno di Confindustria e Il Resto del Carlino, rimangono ancora le impalcature. Uno scheletro di tubi che nasconde ancora le campate laterali del massimo tempio cittadino in attesa della rimozione dei ponteggi.
Non tutta la Cattedrale viene ‘svestita’ dal suo prezioso manto: due terzi della facciata possono tornare a essere ammirati da cittadini e turisti mentre la parte centrale, il protiro, rimarrà purtroppo ancora coperto da un telo in quanto necessita di ulteriori interventi delicati e fondamentali prima di tornare all’antico splendore.
“Sono felice di questa decisione dell’Ufficio tecnico amministrativo dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio perché restituisce, almeno in parte, soprattutto ai ferraresi, un simbolo identitario della propria città” è il commento del sindaco Alan Fabbri mentre sale i gradini del vicino municipio.
Un simbolo che però continuerà a non avere vita facile: il cantiere si protrae già da ben quattro anni e la sua conclusione è incerta perché, come spiegato dalla stessa Arcidiocesi, “i fondi non mancano ma mancano le sinergie perché possano essere impiegati subito al meglio dopo anni di attesa e lavori resi difficili dall’incostanza del flusso di denaro”.
L’auspicio è che la rimozione del telone artistico possa accelerare il processo di restituzione della Cattedrale ‘ferita’ dal terremoto alla città ‘ferita’ dalla sua chiusura.
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