La lettera inviata da Fabbri alla signora Panigalli
Il tribunale di Sorveglianza si è riservato sulla richiesta di revoca della libertà anticipata per Mauro Fabbri, l’aggressore di Lucia Panigalli, avanzata dalla procura generale di Bologna.
Giovedì mattina si è tenuta l’udienza in cui il Pg Valter Giovannini – sulla scorta del fatto che Fabbri avesse dato mandato di fare uccidere la Panigalli anche quando era in carcere – ha insistito per la revoca dei 570 giorni di libertà anticipata concessa fine luglio per buona condotta sulla pena di 8 anni e 4 mesi totali che avrebbe dovuto scontare per il tentato omicidio della ex compagna, avvenuto nel nel 2010.
Il difensore di Fabbri ha invece obiettato che quella della procura generale sia una richiesta non accoglibile, perché la legge prevede che la revoca sia possibile solo in presenza di una sentenza di condanna, mentre Fabbri è stato assolto, seppure con l’applicazione della libertà vigilata come misura di sicurezza. In ogni caso, ha obiettato ancora il difensore, il comportamento criminale tenuto all’interno delle mura del carcere da Fabbri era già ampiamente conosciuto al momento della concessione del beneficio.
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