di Giuseppe Malatesta
Comacchio. “Ai Lidi hanno dichiarato guerra ai Pini, sacrificati per l’ampliamento delle piste ciclabili”. Non hanno dubbi gli attivisti di Legambiente Delta, in prima linea per la salvaguardia di un centinaio di esemplari di pino marittimo distribuiti nelle località di Scacchi, Pomposa, Nazioni e Estensi.
“Alla ricerca un dialogo e confronto costruttivo con gli amministratori locali”, l’associazione ambientalista, insieme ad altri gruppi locali e ferraresi sensibili alla causa, si è mobilitata con un flash mob che a Lido degli Scacchi domenica mattina ha visto una trentina di attivisti stazionare davanti agli alberi interessati dagli abbattimenti, a cui erano stati legati dei cartelli esemplificativi ‘Piantiamo alberti, abbattiamo i cambiamenti climatici’.
Al di là dell’aspetto più plateale, ad ogni modo significativo, Legambiente richiama in questa battaglia precise norme e leggi a tutela delle specie arboree ‘minacciate’: dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio alla legge regionale 10/2017, alla delibera di giunta regionale 691/2019, che chiariscono “la necessità di salvaguardare e tutelare alberi monumentali, boschi vetusti, alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale come gli alberi in questione, destinatari dell’intervento in spregio disposto dal Comune di Comacchio”.
“La nostra non vuole essere un’opposizione non ragionata all’intervento – spiega il presidente di Legambiente Delta del Po Marino Rizzati – ma una richiesta di collaborazione per cercare di ottenere una soluzione che non limiti la progettazione nè vada a privare il territorio di alberature preziose, decennali e soprattutto sane. In questa occasione, e in via ufficiale con l’inoltro di un documento agli uffici comunali, diffidiamo l’amministrazione dal procedere al taglio dei filari di pineta contigui a viale Alpi Centrali, via Repubbliche Marinare e vie seguenti del Lido degli Scacchi, nonchè al Lungomare Italia del Lido delle Nazioni, tutto il percorso attraversato dalla pista ciclabile del Lidi citati. In caso contrario, – avverte Rizzati – presenteremo formale richiesta di sequestro probatorio all’autorità giudiziaria”.
“Vorremmo percorrere ciclabili sicure e funzionali, senza tuttavia rinunciare ad alberature sane. Faremo il possibile per evitare l’evitabile” promettono gli attivisti.
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