Bondeno
8 Settembre 2019
A Ospitale, una suggestiva cerimonia ha riconsegnato l'edificio ai fedeli. Il sindaco Fabio Bergamini: "Obiettivo che è stato raggiunto"

La Madonna della Pioppa è tornata a casa: riaperto il santuario

di Redazione | 3 min

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Ospitale di Bondeno. Il suono energico delle campane come segno di un nuovo punto da cui ripartire e puntare al futuro, senza dimenticare il passato. A distanza di sette anni dal sisma che nel 2012 colpì l’Emilia infatti, per la gioia dei bondenesi, lo storico e più che mai caratteristico santuario della Madonna della Pioppa è tornato nuovamente a splendere, riconquistando quell’agibilità che era stata persa, grazie a una serie di delicati interventi architettonici e strutturali durati circa un anno.

Nello specifico, i lavori che hanno interessato la chiesa sono stati molteplici, per un totale di 397.567 euro finanziati dall’Agenzia regionale per la ricostruzione alla Curia. Dal profilo metallico che lega di fatto fisicamente tutto l’edificio, alla trave di legno supplementare collocata nella parte superiore che si ricollega alla struttura lignea già esistente, passando per il sistema di cordoli realizzato a completamento del tempio che eviterà lo sbilanciamento dell’abside, fino ad arrivare al mantenimento di un blocco in pietra già preesistente, attraverso alcuni controventi metallici collocati tra una capriata e l’altra.

“Questo – ha spiegato il sindaco Fabio Bergamini nel corso del suo intervento – non è un luogo o un simbolo di culto qualsiasi, ma un posto in cui nel corso degli anni si è sviluppato un percorso devozionale unico nel suo genere, capace di portare qui visitatori da ogni parte. Dunque si può capire cos’abbia rappresentato per tantissimi cittadini doversi accontentare di arrivare davanti al sagrato, porre un fiore e poi pregare nella speranza che il santuario potesse essere riaperto”.

Il primo cittadino ha poi continuato: “All’indomani del sisma, delle circa venti chiese presenti sul nostro territorio, solo due erano rimaste fruibili dai fedeli e il conseguente senso di disagio e sconforto che ne sono conseguiti sono uno dei segni che ciascuno di noi si porta dentro insieme alle cicatrici e ai lutti provocati dal terremoto. Nel corso di questi anni siamo arrivati a vedere con pazienza ricostruita la maggior parte delle nostre chiese”.

“Aver restituito il santuario nei tempi previsti – ha infine concluso il sindaco – possiamo dire che si tratta di un obiettivo che è stato raggiunto. Ringrazio tutti i volontari di Ospitale, che hanno lavorato in queste settimane affinché fosse tutto perfetto. Ho visto la consueta passione di chi lavora per il bene del proprio territorio, tipica degli ospitalesi. La ricostruzione pubblica e privata del nostro territorio va avanti. Altri cantieri stanno prendendo il via. Siamo a buon punto, a dimostrazione che, quando le istituzioni lavorano all’unisono, i risultati arrivano”.

Alla suggestiva cerimonia di inaugurazione, oltre al vescovo di Ferrara Gian Carlo Perego, impegnato a officiare successivamente la prima messa in una struttura definita “luogo popolare”, hanno preso parte anche i massimi esponenti di Aeronautica Militare, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Polizia Municipale presenti insieme al questore di Ferrara, Gianfranco Pallini, che ha sottolineato l’importanza della restituzione di un “bene che deve appartenere a tutti, credenti e non” e al prefetto Michele Campanaro, consapevole che “momenti di riconciliazione come questi sono quelli che servono per fare squadra e andare verso la stessa direzione, consentendo a tutti di crescere”.

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