Politica
10 Luglio 2019
Ctss, Alan Fabbri e Fabio Tosi nominati presidente e vicepresidente

Il nodo pronto soccorso al centro della Sanità ferrarese

di Redazione | 3 min

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Nuove cariche per la Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria (Ctss), che nella giornata di martedì ha visto la nomina del sindaco di Ferrara Alan Fabbri, e dell’omologo di Fiscaglia Fabio Tosi, come presidente e vicepresidente della conferenza.

Su richiesta del neopresidente Fabbri, viene invece posticipato l’altro punto all’ordine del giorno riguardante l’approvazione dei bilanci dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara e dell’Azienda Usl. Discussione rimandata solo di qualche settimana, in modo tale di permettere ai sindaci neo eletti di prendere confidenza con la materia.

Bilanci che vengono comunque illustrati dai dirigenti sanitari. “Per il pronto soccorso, l’obiettivo è raggiungere i tempi di permanenza complessivi di sei ore: ora siamo all’83%, l’obiettivo è il 90%” spiega il direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’Anna Tiziano Carradori, che individua nell’afflusso al pronto soccorso una delle criticità maggiori da affrontare, oltre alla riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni di ricovero ospedaliero e per i ricoveri chirurgici programmati.

Ma è soprattutto la necessità di snellire i flussi al Ps che occupa la relazione di Carradori. Quello di Cona, infatti, è un punto che sta diventando sempre più centrale nel sistema sanitario provinciale con 93mila accessi l’anno – “che non arrivano per la stragrande maggioranza dal distretto dell’ospedale, ad esempio c’è un +30% di accessi provenienti dal distretto Sud-Est” – e l’erogazione di circa 613mila prestazioni specialistiche. Numeri importanti, se si pensa che in tutta la provincia “il numero di accessi fra pronto soccorso e punti di pronto intervento, è di circa 159mila l’anno” rendiconta il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera. Da segnalare c’è “l’aumento esponenziale dei numeri dei codici gialli, che mediamente consumano 12 prestazioni e si allungano i tempi di attesa” osserva ancora Carradori.

Nel bilancio sanitario – dove figura anche un aumento del fondo per la non autosufficienza per 38,9 milioni di euro rispetto al 2018, e 50 milioni di euro per gli aumenti e rinnovi contrattuali previsti per i dipendenti nel triennio 2019-2021 -, sono inseriti anche numerosi interventi di “ristrutturazione e di potenziamento degli organici”, perché “gli investimenti sono tutti sul personale e tesi a lavorare sui tempi delle chirurgie e a migliorare le performance del pronto soccorso” puntualizza Carradori.

Impossibile, per le due aziende sanitarie, non tenere conto che negli ultimi anni “l’indice demografico di Ferrara è in negativo di 7mila unità” dice Stefano Carlini, direttore amministrativo dell’Azienda Usl, anche se questo aspetto “non avrà ripercussioni sulla quota di finanziamento alla provincia” erogati dalla Regione, nonostante l’integrazione della quota capitaria nel bilancio di previsione del 2019 sia di 3,5 milioni di euro in più rispetto al 2018. La mobilità passiva, in termini di costi, si è mantenuta costante dal 2015 e pesa per più di 60milioni di euro (25milioni e 800mila euro per quella dell’ambito privato accreditato), mentre la mobilità attiva è in crescita del 14% dal 2016.

Va avanti anche il piano di investimenti alla Casa della Salute di Corso Giovecca, dove entro il 2019 “è previsto il trasferimento degli ambulatori di via Gandini, quelli di via Boschetto entro il 2020 con l’obiettivo di erogare tutti i servizi nel 2021” puntualizza Carlini. “Nel 2018 sono state erogate circa 530mila prestazioni sanitarie, e ogni cittadino di Ferrara e Provincia spende 6 euro al giorno in più per medicinali rispetto alla media regionale, che a fine anno sono più di 2 milioni di euro” evidenzia la direttrice sanitaria dell’Ausl Nicoletta Natalini. Sintomo dell’alto indice di vecchiaia della popolazione della provincia di Ferrara. Anche di questo dovrà tenere conto la Conferenza. 

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