Cronaca
3 Luglio 2019
Per gli ermellini processo da rifare in Appello a Brescia. Soddisfatto l’avvocato Zanforlini

Green Hill, la Cassazione annulla la condanna di Beata

di Redazione | 2 min

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Corteo del 25 aprile. La Resistenza vive

Oltre duecento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

La quinta sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di Appello del tribunale di Brescia che condannava Beata Stawycka.

L’animalista, 43enne polacca ormai ferrarese d’adozione, il 28 aprile 2012 partecipò al blitz di diversi gli animalisti che assaltarono l’allevamento di cani beagle Green Hill di Montichiari, nel Bresciano.

Insieme a 11 attivisti, è imputata anche Beata Stawycka. La donna, difesa dall’avvocato ferrarese David Zanforlini, era già assolta dall’accusa di violenza e lesioni a pubblico ufficiale, da quella di rapina impropria, da quella generica di danneggiamenti ridefinita in mero danneggiamento della rete di recinzione.

Per lei arrivò un’unica condanna, a 8 mesi, per furto in abitazione.

A lei, come altri altri imputati, il giudice aveva concesso l’attenuante dei particolari valori morali e sociali che hanno accompagnato la loro azione. I vertici dell’allevamento di Montichiari, invece, erano stati a loro volta condannati – con sentenza confermata in Cassazione – per maltrattamento e uccisione di animali.

Ora la Cassazione dice che l’intero processo di secondo grado è tutto da rifare. Gli atti torneranno alla procura presso la corte di appello di Brescia per il processo davanti a un’altra corte.

Per conoscere i motivi della decisione degli ermellini servirà attendere il deposito delle motivazioni. Al momento la speranza dell’avvocato Zanforlini è che l’annullamento derivi da “una carenza dell’elemento soggettivo: sarebbe un passo importante, perché verrebbe riconosciuto dalla Suprema Corte un modo diverso di intendere processi di questo tipo”.

In sostanza, se davvero l’ultimo grado ha riconosciuto questa carenza, “verrebbe sposata l’idea che se un animale è in pericolo di vita è possibile intervenire per cause di forza maggiore. Prima di ogni commento, però, attendiamo le motivazioni della sentenza”,

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