Economia e Lavoro
28 Giugno 2019
Albano Bergami alla presidenza della Sezione Frutticola di Confagricoltura

Un ferrarese alla guida della frutticoltura nazionale

di Redazione | 2 min

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Albano Bergami

Confagricoltura Ferrara esprime grande soddisfazione per la nomina di Albano Bergami al vertice della Sezione Frutticola nazionale dell’organizzazione.

Vice presidente di Confagricoltura Ferrara dal 2013 sino allo scorso maggio, Bergami ha maturato un enorme esperienza nel settore, avendo ricoperto numerosi incarichi sia nell’ambito del proprio sindacato (attualmente ricopre anche la carica di presidente della Sezione Frutticola di Confagricoltura Emilia Romagna), sia nell’ambito di importanti organismi quale l’Oi Pera (l’Organismo Interprofessionale di cui è stato vice presidente), Futurpera, la Fondazione F.lli Navarra, il Consorzio Opera.

“La frutticoltura sta vivendo un momento estremamente difficile e gli eventi meteorologici di queste ultime settimane non hanno fatto che peggiorare la situazione, in particolare per quanto riguarda la pericoltura, ovvero la coltivazione di punta della nostra provincia – questo un pensiero a caldo del neo presidente Bergami -: abbiamo perso e continuiamo a perdere quote di mercato perché a livello europeo ci sono gap che non ci rendono competitivi”.

“L’agricoltura, ed il settore frutticolo in particolare, ha però ancora ottime opportunità di sviluppo – sottolinea Bergami -. I frutticoltori italiani soffrono della mancanza di un piano frutticolo nazionale e dell’eccessiva concorrenza di altri Paesi, avvantaggiati da costi di produzione nettamente inferiori. Come sindacato è da qui che dobbiamo assolutamente partire, non è pensabile che un’ora di lavoro da noi costi il doppio che in Spagna, almeno in ambito UE si deve poter competere ad armi pari”.

Poi c’è lo spinoso tema degli agrofarmaci: “La chimica è un’alleata e non una nemica da eliminare, senza la chimica non potremmo produrre il cibo necessario per sfamare il mondo, ed alcuni alimenti non esisterebbero a causa degli attacchi di insetti e malattie”.

Il presidente Bergami ha un pensiero anche per il settore biologico: “Corretto che vi siano aziende dedite alle coltivazioni biologiche, a fronte di una richiesta da parte del mercato in tal senso; ma il biologico è e deve restare una nicchia, guai a parlare di biologico come se fosse la soluzione per il settore e per l’ambiente. Infatti se l’intera agricoltura planetaria si convertisse al biologico, come alcuni auspicano, ci sarebbe un notevole maggior consumo di suolo a causa delle inequivocabili minori rese del biologico, quindi un aumento della deforestazione, una maggior produzione di gas serra e un cospicuo aumento del consumo di acqua”.

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