Un momento dei controlli nell’allevamento abusivo
Condannata per maltrattamenti sugli animali a seimila euro di ammenda e al pagamento di tutte le spese processuali: si conclude così il processo che vedeva alla sbarra una 47enne ferrarese che nel casolare dove abitava a Viconovo fu rinvenuto un allevamento abusivo dove erano rinchiusi 34 cani, malnutriti e in precarie condizioni igieniche e sanitarie. Una scoperta venuta alla luce nel 2016, quando da alcuni vicini di casa della donna partirono le prime segnalazioni che portarono ai controlli da parte della polizia provinciale e del servizio veterinario dell’Usl, che confermarono la difficile situazione in cui versavano gli animali.
Uno dei cani che hanno trovato una nuova famiglia negli ultimi mesi
Si trattava di 34 cani tutti di razza: per l’esattezza 20 Alaskan Malamute, 11 pastori Shetland e 3 volpini di Pomerania, che sono stati affidati dal tribunale alla Lega del Cane, al canile di Ferrara e a quello di Portoverrara e in seguito hanno in buona parte trovato famiglia. Con il pronunciamento della sentenza di condanna alla loro ex proprietaria, anche gli affidamenti finali non possono più trovare ostacoli dal punto di vista legale e i cani potranno restare senza margine di dubbio alle loro nuove famiglie.
Un risultato commentato positivamente dall’avvocato dell’associazione Avedev (che gestisce il canile di Ferrara), che si era costituita parte civile nel processo. Il legale ha espresso la propria “soddisfazione in primis per gli animali, che alla fine di questo lungo percorso possono continuare a vivere nelle migliori condizioni grazie ai loro affidatari. Ringrazio l’operato sia degli inquirenti che della polizia provinciale e del servizio veterinario dell’Usl, oltre che le strutture e le famiglie che stanno crescendo i cani”.
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