Attualità
20 Giugno 2019
Il commento dei maturandi è praticamente unanime: “Difficile ma non impossibile, la vera sfida saranno gli orali a sorpresa”

Maturità, studenti a confronto con la temuta seconda prova ‘mista’

di Redazione | 3 min

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Va in archivio anche la seconda prova dell’esame di maturità 2019 per i 2596 studenti ferraresi che hanno dovuto affrontare la nuova e temuta prova ‘mista’, una delle novità dell’esame di quest’anno.

Alle 8.30 i maturandi hanno cominciato a confrontarsi con la prova, diversa a seconda degli istituti e dell’indirizzo. Alle 12.30, trascorse le tre ore obbligatorie, ancora nessuno si affaccia dalle sedi di esami, anche i più veloci sono impegnati a ricontrollare.

È intorno alle 13 che di fronte al liceo Ariosto si incontrano i primi studenti degli indirizzi di scienze umane e linguistico.

Un tema su un argomento a scelta e due domande per i primi, “fattibile” dice Eugenio Saletti della 5^Q. “Meglio della prima prova a mio avviso, i temi, riguardanti sviluppo e crescita sostenibile, oltre a essere molto interessanti sono stati trattati ampiamente durante l’anno”.
È di un altro avviso Giorgia Anteghini, che commenta: “Prova lunghissima e abbastanza tosta”.

Ai ragazzi del linguistico invece è toccato una comprensione del testo in inglese che non ha dato molti problemi e la produzione di un elaborato breve per quanto riguardava la parte di tedesco.

Gli ultimi a lasciare il liceo classico, alle 14 passate, sono i maturandi del tradizionale che si sono trovati di fronte una versione di Tacito da tradurre per la parte di latino da confrontare con la versione in greco di Plutarco, cosa che gli ha sconfortati parecchio in un primo momento.

Benedetta Caselli è la prima a liberarsi da una prova “fattibile ma abbastanza ostica”, seguita da Iacopo Charafeddine, Tommaso Ricci e Valentina Berardi. “Non ci aspettavamo Tacito e la cosa ci ha un po’ spiazzato – dicono – ma dopo i primi momenti di sconforto è andata tutto sommato bene. Tosta la traduzione a causa della lunghezza dei periodi, più semplici le domande grazie alle quali abbiamo potuto rifarci”.

Dalle parti del liceo scientifico Roiti i primi ad uscire, intorno alle 14, dopo 5 ore di compito, sono Marco Santucci e Davide Sala, visibilmente sollevati di essersi lasciati alle spalle “un compito lungo ed impegnativo” che consisteva nella risoluzione di un problema e di quattro quesiti di matematica e fisica uguale per tutti gli studenti, indipendentemente dall’indirizzo. “Nella prima parte dovevamo fare uno studio di funzione – spiegano –, una volta trovato il risultato subentrava la parte di fisica, la parte più difficile secondo noi ma alla fine ce la siamo cavata. Le simulazioni ci hanno aiutato molto a prepararci adeguatamente”.

Per gli istituti tecnici, come l’Einaudi, la seconda prova era divisa in una prima parte definita a livello nazionale e in una seconda predisposta dalla commissione. Per Giada Galletti, Alice Vincenzi e Pietro Napelli, dell’indirizzo aziendale la prima parte consisteva in un problema di economia mentre la seconda, preparata dai professori, in quesiti su budget e scostamenti. “Più difficile la prima parte” dichiarano “ma se abbiamo perso punti li abbiamo recuperati nella seconda, abbastanza semplice”.

In ogni caso qualunque sia stata la tipologia affrontata è parere comune che queste prove si siano rivelate, nella sostanza, più fattibili delle aspettative e che dopo i timori iniziali gli studenti siano riusciti ad arrivare fino in fondo. Paura ben più grande che accomuna tutti sono invece gli orali a sorpresa.

“L’eliminazione della tesina per introdurre la busta penso sia penalizzante e destabilizza un po’ tutti. Speriamo che i professori siano comprensivi” commenta Giada Galletti, dell’Einaudi, incarnando il pensiero comune dei maturandi che ora si preparano al ripasso finale prima dell’ultimo confronto con la commissione.

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