Politica
23 Maggio 2019
La commissione regionale Politiche economiche ha dato parere favorevole all'avviso per l'assegnazione di contributi per progetti di insediamento e sviluppo con il sì di Pd, Si e FI e l'astensione del M5s

Via libera al bando per favorire il commercio nelle zone disagiate

di Redazione | 3 min

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Un bando da 800mila euro per sostenere gli esercizi commerciali polifunzionali in aree svantaggiate. La commissione Politiche economiche ha dato parere favorevole all’avviso per l’assegnazione di contributi per progetti di insediamento e sviluppo con il sì di Pd, Si e FI e l’astensione del M5s.

Con l’apertura del bando saranno assegnate risorse per un totale di 800mila euro (400mila euro per il 2019 e 400mila euro per il 2020), che saranno destinati a esercizi localizzati nelle cosiddette “aree a rarefazione commerciale” cioè zone caratterizzate dalla presenza di massimo 3 esercizi per meno di 3.000 abitanti (ovvero con un rapporto di desertificazione dello 0,003%). Sono comprese anche quelle aree con meno di 350 abitanti e un solo esercizio commerciale attivo. Le aree sono state individuate dagli stessi Comuni: in Emilia-Romagna sono 462 su 39 comuni in 6 province (24 sono comuni montani).

Gli esercizi dovranno prevedere la vendita al dettaglio di alimenti e bevande insieme ad almeno altre tre attività: commerciale, servizi per abitanti e turisti, attività integrativa ricettiva. Le risorse potranno essere destinate all’acquisizione o ristrutturazione dei locali, all’acquisto di veicoli commerciali, strumentazione e arredo, all’allestimento di punti di informazioni turistici o sportelli di pubblica utilità per la collettività. Copertura anche fino al 30% dell’investimento di spese investimento per scorte. Per ogni esercizio è previsto un finanziamento per un massimo di 40mila euro, con una copertura fino al 60% delle spese.

Potranno presentare domanda le piccole medie-imprese, gli esercenti il commercio, le imprese di servizi e somministrazione di prodotti alimentari e bevande localizzati (o che hanno intenzione di insediarsi) nelle aree di rarefazione. Gli esercizi non devono ospitare sale slot o apparecchi per gioco d’azzardo e devono impegnarsi all’apertura annuale dell’attività. Nell’assegnazione delle risorse saranno premiate quelle imprese che intendono insediarsi o avviare un esercizio in aree caratterizzate dalla totale assenza di esercizi di somministrazione e vendita al dettaglio di prodotti alimentari; a seguire saranno valorizzate in graduatoria quelle imprese già localizzate che intendono avviare un’attività in aree con massimo due esercizi attivi.

Forza Italia ha chiesto se ci sia la possibilità di riaprire il bando per quei Comuni che non hanno ancora individuato le aree a rarefazione commerciale. La Giunta ha risposto che, essendoci già stata una proroga, non ci sono più i tempi tecnici per farne altre, ma che l’elenco delle zone sarà riaggiornato di anno in anno con nuove possibilità per chi non abbia presentato domanda.

Il Partito democratico ha chiesto invece come mai, se la ratio del bando è sostenere le aree con meno abitanti, i criteri di assegnazione premino a volte zone più popolose. “La priorità è privilegiare l’avvio di esercizi dove questi sono totalmente assenti – ha risposto la Giunta – e aiutare quelli già localizzati affinché diventino polifunzionali. Quello del rapporto tra numero di abitanti e numero di esercizi è un sub-criterio che favorisce talvolta comuni più grandi ma in condizione di maggiore carenza”.

Il Movimento 5 stelle ha chiesto di poter visionare i dati sulle richieste avanzate: dati che, ha spiegato la Giunta, saranno pubblicati sulla pagina dedicata del sito della Regione.

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