L’assistenza domiciliare come unica strada per un servizio sanitario efficace, di fronte all’alta età media della popolazione italiana. È questa la convinzione della consigliera comunale di Forza Italia Paola Peruffo, che spiega come “secondo i dati nazionali, l’assistenza domiciliare agli anziani non è adeguata alle reali necessità e registra troppe disomogeneità sociali. Attualmente, a livello nazionale, sono assistiti a domicilio soltanto 3 over 65 su 100, con 3 milioni di persone affette da disturbi cronici e disabilità che necessitano di cure continuative a domicilio. A Ferrara le cose non migliorano, essendo il distretto di appartenenza (Centro Nord, comprendente anche Copparo, Tresignana e altri comuni) il più vecchio d’Europa, con un indice di vecchiaia del 277,3 contro il 177 della Regione Emilia Romagna”.
Secondo Peruffo, “il problema è molto serio perché il Servizio Sanitario non è in grado oggi, e lo sarà ancor meno nell’immediato futuro, di curare queste persone negli ospedali, già oggi in sofferenza, con i Pronto soccorso presi d’assalto, per lo più proprio da anziani. Nel 2030 si stima che saranno 8 milioni gli anziani con almeno una malattia cronica grave e di questi, 5 milioni saranno disabili”.
“Nella pratica – continua la consigliera forzista – stiamo continuando a curare i nostri anziani in modo sbagliato, perché ancora gestiamo la cronicità negli ospedali, con costi straordinariamente superiori rispetto a gestioni più virtuose. Per superare questo stallo è necessario un fronte comune tra pubblico e privato nel campo dell’assistenza domiciliare, per consentire alla popolazione anziana di essere assistita con professionalità tra le mura domestiche, vicino ai propri affetti e in continuità con le abitudini di vita”.
È per questo che secondo Peruffo “il compito della politica non è quello di identificare un unico modello di organizzazione delle cure domiciliari per tutto il territorio nazionale, quanto quello di individuare delle strategie per rafforzare e modernizzare l’assistenza domiciliare quale strumento innovativo di welfare, unica ciambella di salvataggio per il nostro Servizio Sanitario”.
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