Politica
15 Maggio 2019
Un cambio di amministrazione potrebbe riaprire la strada della conciliazione, dopo i tre tentativi falliti nell'ultimo anno e mezzo

Terraviva, lo sfratto può attendere: le elezioni possono cambiare le carte in tavola

di Ruggero Veronese | 2 min

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Il futuro di Nuova Terraviva è appeso a due incognite: da un lato l’esito della causa civile tra l’associazione e il Comune, dall’altro quello delle elezioni amministrative.

Dai primi mesi del 2018 infatti l’associazione che gestisce gli spazi agricoli vicino al cimitero ebraico all’interno della cinta muraria sta affrontando un contenzioso col Comune, dal quale ha ricevuto lo sfratto per via della scadenza della concessione a fine novembre 2017.

Uno sfratto che viene contestato da Terraviva e dall’avvocato Denis Lovison, secondo cui l’accordo godeva della formula del tacito rinnovo e l’ordine del Comune, giunto tardivamente, non sarebbe quindi valido.

Una battaglia legale che tuttavia potrebbe cambiare radicalmente dopo le elezioni amministrative. Ieri (14 maggio) si è tenuta infatti la prima udienza della causa civile, in cui il giudice ha rimandato le parti a ottobre, sollecitandole a cercare nel frattempo una soluzione bonaria che vada incontro agli interessi di entrambi i fronti. Impossibile però trascurare un ingombrante dettaglio: nel frattempo si terranno anche le elezioni, che potrebbero cambiare radicalmente i piani del Comune e i suoi interpreti. E si potrebbe quindi riaprire l’opzione della riconciliazione tra il Comune e l’associazione, già tentata per tre volte senza successo nell’ultimo anno e mezzo, o un altro tipo di soluzione informale.

Anche se, tecnicamente parlando, il piano legale e quello politico rimangono completamente separati, è quindi assai probabile che si entrerà in una fase di stand-by e che ogni contatto tra l’associazione e il Comune verrà rimandato all’indomani dell’insediamento della nuova giunta.

L’associazione reclama la terra fino al 2032, in virtù del tacito accordo del contratto. Il piani del Comune consistono invece nel liberare l’area per procedere con un bando pubblico, a cui si potranno ricandidare anche la stessa Nuova Terraviva che oggi gestisce gli spazi. In attesa di novità, l’associazione continuerà a svolgere le proprie normali attività almeno fino a ottobre, quando si terrà la prossima udienza in tribunale.

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