di Simone Pesci
Alan Fabbri che cita un esempio positivo dell’amministrazione comunale uscente in fatto di cultura. Una cosa apparentemente impossibile, ma che invece è avvenuta durante il dibattito fra gli otto candidati sindaco organizzato dalla Rete delle Professioni di Ferrara. Nella ricetta di città vincente dell’aspirante primo cittadino del centrodestra, infatti, oltre a “riportare il lavoro a Ferrara” e a puntare “sul tema infrastrutturale”, il leghista è trova un punto in comune con la giunta Tagliani: “Spezzo una lancia a favore dell’amministrazione uscente: bisogna portare avanti una rete museale su cui si è investito tanto”.
Chi si aspettava schermaglie, dunque, è rimasto deluso perché a parte Francesco Rendine di Gol – che ha articolato il suo intervento incentrandolo più che altro a sottolineare le carenze del Partito Democratico – i restanti sette contendenti, escluso il pentastellato Tommaso Mantovani sostituito dal candidato al consiglio comunale Gabriele Maldini, si concedono una sorta di armistizio.
Una frecciatina era però giunta da Alberto Bova (Italia in Comune): “Nel nostro programma proponiamo tante piccole cose come snellire la burocrazia, altri partiti mettono cose roboanti ma poi non riescono a fare niente”. Il riferimento era principalmente all’esecutivo giallo-verde, ma a qualcuno in sala saranno fischiate le orecchie.
Il candidato ‘dem’ Aldo Modonesi va invece dritto per la sua strada, individuando nella “curva demografica e nella questione ambientale” i principali problemi di Ferrara, da risolvere con “concertazione, confronto e dialogo” nella direzione di individuare le azioni risolutive. Un ruolo imprescindibile viene dato alla cultura e “il blocco del Meis e dei Diamanti fanno male alla nostra città” dice ancora l’assessore uscente.
Una città più sostenibile è un altro cavallo di battaglia di Modonesi, ma non solo visto che è una questione perenne alimentata anche da Roberta Fusari (Azione Civica), Andrea Firrincieli (InnovaFe) – che spinge sul discorso della mobilità sostenibile anche “per connettere le frazioni” – e Giorgio Massini (Ferrara Libera).
Maldini, per conto di Mantovani, porta avanti con forza l’idea di “riportare un presidio sanitario in corso Giovecca”, e vuole un vero efficientamento energetico, perché ora “si è spinto per assegnare i servizi alle stesse società che gestiscono gli impianti e poi fanno le bollette, ma i cittadini non vedono i benefici del risparmio”. I pentastellati promettono addirittura di liberare la zona dello stadio Paolo Mazza, che quando gioca la Spal diventa quasi militarizzata: “L’intero quartiere è sotto sequestro. In questo ambito abbiamo delle idee che presenteremo nelle prossime settimane”.
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