(foto di Alessandro Castaldi)
di Davide Soattin
Sembrava ieri, e invece sono passati già tre anni. Tre anni ricchi di emozioni indescrivibili e di impensabili traguardi, a partire dal pomeriggio di festa di quel 23 aprile 2016, che consegnò nelle mani della Spal di Semplici le chiavi della Serie B, nella cornice d’altri tempi di un Paolo Mazza vestito a festa da 9.000 ferraresi.
Una storica promozione dalla Lega Pro alla cadetteria che a Ferrara mancava da ben ventitré anni, capace di riaccendere e alimentare a suon di vittorie la fiamma del tifo e della passione biancazzurra, che inevitabilmente si era assopita dopo stagioni fatte di delusioni e amarezze fin troppo cocenti da far pensare a tutto quello che sarebbe venuto dopo.
Da quel pareggio contro l’Arezzo infatti, che spalancò le porte della B a Cellini e compagni, grazie a un 1 a 1 firmato da Zigoni prima e Defendi poi, il Savonarola non ha più smesso di indossare al collo la sciarpa biancazzurra, ritagliandosi un ruolo da protagonista assoluto nei bagni di folla e nei festeggiamenti fino a tarda notte, che ormai da tre anni sono diventati appuntamento imprescindibile alla fine di ogni campionato.
Una piacevole abitudine che si è rinforzata con la conquista della Serie A dopo la dolce sconfitta di Terni e il mantenimento della categoria con il tris rifilato alla Sampdoria lo scorso anno. Un rito che nelle prossime settimane è destinato a ripetersi. Se non già dalla prossima giornata, in cui la Spal sfiderà il Genoa e un inguaiato Empoli farà visita al Bologna nell’anticipo del sabato.
In caso di sconfitta degli azzurri di Andreazzoli e di successiva vittoria biancazzurra, inutile stare a rimarcarlo, la permanenza nel calcio che conta sarà virtualmente e moralmente acquisita per Antenucci e compagni, visti soprattutto gli scontri diretti a favore, con i toscani che scivolerebbero a dodici lunghezze di distanza, ma non sarebbe però matematicamente certificata.
Colpa di un’ingarbugliata classifica avulsa che potrebbe venirsi a creare in seguito ad alcuni risultati che sulla carta sembrerebbero essere altamente improbabili, ma che nonostante ciò sono comunque da tenere in considerazione per fugare ogni dubbio e determinare con certezza la categoria in cui la Spal giocherà nella prossima stagione.
Lo spumante è già in frigo, ed è pronto per essere ancora una volta stappato e bevuto. Magari a Verona, da sempre crocevia del destino spallino.
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