Politica
18 Aprile 2019
Il candidato del centrodestra: "A Ferrara circa 6000 bambini, ma asili e materne mettono a disposizione solo 2000 posti"

Fabbri: “Asili: voucher per chi resta escluso e niente tariffe per chi ha un mutuo”

di Ruggero Veronese | 4 min

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“Una città che si apre al futuro deve investire sulle nuove generazioni. Per questo già nei primi cento giorni daremo il via alla riprogettazione dei servizi educativi rivolti ai bambini da zero a sei anni. La questione è semplice: non è possibile programmare un serio sviluppo economico e sociale di un territorio, quando i nidi e le materne coprono solo un terzo delle potenziali domande di accesso. Vogliamo che a Ferrara ci siano più asili e scuole materne, anche di iniziativa privata, da organizzare in un’ottica di sussidiarietà e capaci di rispondere in modo flessibile alle nuove esigenze. Sosterremo economicamente le famiglie per rendere accessibili questi servizi ed elimineremo i costi per l’accesso ad asilo e materna per chi ha un bimbo piccolo e sceglie di acquistare casa in città. Inoltre, incentiveremo la creazione di asili aziendali presso tutti gli enti della pubblica amministrazione e progetteremo nuovi spazi di vita comune per i più piccoli, dando vita ad innovativi Poli per l’infanzia ad accesso libero, capaci di offrire adeguati spazi e strumenti di crescita”.

Così Alan Fabbri, candidato a sindaco di Ferrara per il centrodestra illustra le linee guida di un altro punto fondamentale del programma di governo della Città, quello dedicato alle famiglie e ai servizi per l’infanzia.

“A Ferrara ci sono circa 6000 bambini da 0 a 6 anni, ma gli asili e le scuole materne tra pubbliche e convenzionate, mettono a disposizione solo 2000 posti. Questo significa che riescono a coprire soltanto un terzo della domanda potenziale e che molte famiglie o rimangono escluse dalle graduatorie o addirittura non presentano la domanda di accesso al servizio”, spiega Fabbri.

“Non poter portare il proprio figlio al nido o alla materna ha ripercussioni importanti su tutta la famiglia, soprattutto quando non si tratta di una scelta”, continua il candidato. “Nella pratica significa che qualcuno deve rimanere a casa con il bambino, rinunciando magari ad un posto di lavoro o a cercare lavoro, che il bambino non beneficia della socializzazione e delle competenze sviluppate nell’ambiente scolastico e che la famiglia si trova a gestire la crescita del proprio figlio senza supporti nel ruolo educativo. Tutto questo rallenta inevitabilmente lo sviluppo di una città”.

L’asilo non deve essere più essere considerato un servizio socio-assistenziale ma deve “essere inserito in un progetto complessivo di sviluppo e di crescita”, continua Fabbri. “I passi da compiere per noi sono chiari. Innanzitutto i servizi per l’infanzia vanno incrementati: devono essere più diffusi, flessibili e accessibili. Vanno introdotti nuovi modelli organizzativi capaci di rispondere alle esigenze mutate delle famiglie di oggi, coinvolgendo i privati, comprese le realtà del mondo cattolico, in un progetto articolato che mantenga per il Comune un ruolo centrale di organizzatore e supervisore, ma dia la possibilità all’iniziativa privata di svilupparsi in un’ottica di sussidiarietà efficace”.

Oltre ad essere diffusi i servizi devono essere anche accessibili: “Attiveremo un piano per l’attribuzione di un contributo mensile, una sorta di voucher comunale per le famiglie che non trovano posto negli asili pubblici o convenzionati. Il contributo coprirà la differenza tra il costo del servizio pubblico e la retta applicata dagli asili e dalle scuole private autorizzate e sarà corrisposto direttamente al gestore della struttura. In questo modo, in attesa di veder soddisfatta la propria domanda, la famiglia si troverà a pagare tariffe simili a quelle che avrebbe pagato accedendo subito agli asili pubblici o convenzionati”, aggiunge il candidato.

“Vogliamo attivare politiche anche a sostegno delle nascite: le famiglie con figli nella fascia da 0 a 3 anni, che hanno in essere un mutuo per l’acquisto della prima casa a Ferrara non pagheranno la retta per i servizi educativi per l’infanzia” e “sosterremo progetti di apertura di nidi aziendali presso tutte le Pubbliche amministrazioni presenti a Ferrara”. Oltre alla scuola fondamentali sono anche gli spazi cittadini da ripensare con una particolare cura per l’infanzia. “Daremo il via alla progettazione di un nuovo Polo per l’infanzia, utilizzando fondi regionali e statali: un luogo pubblico, sicuro e accessibile, dedicato allo sviluppo cognitivo, alla socializzazione e alla crescita dei ferraresi di domani”, conclude Fabbri.

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