Economia e Lavoro
9 Aprile 2019
Susanna Camusso: “È sempre più necessaria una contrattazione di genere”

Donne e lavoro. A Ferrara il gap retributivo è del 33%

di Redazione | 3 min

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Oltre duecento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

di Clelia Antolini

Le donne sono una parte fondamentale dell’economia ferrarese. Eppure non vengono trattate alla stessa maniera. Specie per quanto riguarda la retribuzione. Ecco allora che si rende necessaria una “contrattazione di genere”, come rivendica Susanna Camusso.

L’ex segretaria nazionale della Cgil è stata la relatrice principale del convegno “Lavori di genere: che genere di politica?” promosso dalla Cgil di Ferrara e tenutosi nella Caffetteria del Castello Estense.

Durante la mattinata si sono alternate diverse voci, per altrettante esperienze e ricostruzioni riguardanti il quadro lavorativo odierno, nel quale si sviluppano le politiche di genere.

“Ferrara vanta un tasso d’attività delle donne storicamente molto elevato, sia per motivi storici, legati all’importanza dell’agricoltura, sia per la disponibilità di servizi – spiega Giuliano Guietti, presidente dell’Ires Emilia-Romagna -, tanto che nel 2012 è stato il più alto d’Italia. Ma negli ultimi anni sta perdendo terreno e si riduce il divario rispetto alla media nazionale”.

Anche per quanto riguarda il tasso d’occupazione femminile, nonostante valori storicamente molto elevati, “dall’avvio della crisi la sua posizione tende a peggiorare”.

A questo si aggiunge il fatto che “per effetto della forte diffusione del part-time, oltre che delle qualifiche di inquadramento, il gap retributivo delle donne è notevole e si aggira attorno al 33%”.

L’analisi sul divario salariale e delle percentuali di impiego è al centro anche dell’intervento di Francesca Battista, della segreteria Cgil Ferrara, che precede il discorso di Biagia Cobianchi, segretaria dello Spi locale, che tra importanti e dolorosi ricordi, riporta alla mente conquiste fondamentali che non possono essere messe in discussione oggi. “Sono orgogliosa e commossa dai risultati che state ottenendo, voi siete qui e ora, noi eravamo là e allora – afferma la Cobianchi -. I diritti conquistati faticosamente vanno presidiati”.

Cristiano Zagatti, segretario generale di Cgil Ferrara, introduce le ospiti, Linda Laura Sabbadini, esperta di statistica sociale, e Susanna Camusso.

“Le donne oggi sono al centro dell’offensiva, ma anche attive sulla difesa ed in avanzamento – sostiene la Camusso -. La contrattazione di genere è un obiettivo realizzabile e in tema con le responsabilità generali di Cgil”.

Per la segretaria nazionale della Camera del Lavoro, il suo è un sindacato che si pone nuovamente tra i suoi obiettivi quello di avvicinarsi maggiormente alle comunità per ricostruire importanti relazioni: “Siamo portati ad agire nei riguardi di specifiche realtà poiché ci troviamo tra grandi fratture sociali – aggiunge la Camusso -; qui perde di senso l’universalità, l’idea che i diritti interessino tutti. La contrattazione sposta necessariamente degli equilibri di potere ed è per questo che è strettamente necessario che si torni ad agire in un’ottica di universalità”.

“In alcuni ambiti lavorativi, le differenze di genere sono così radicate che potranno essere sanate solo con l’ingresso di un maggior numero di donne negli organi direttivi – sostiene la Sabbadini -. Ho seguito un’inchiesta sulle molestie e la disparità di genere nell’ambito giornalistico: pochissime testate si sono dimostrate disponibili a pubblicare i gravi risultati dell’analisi. La dinamica più grave, in queste situazioni, è il silenzio”.

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