Politica
31 Marzo 2019
Il consigliere comunale si appella alle autorità: “Rendete pubblici i risultati sulle sostanze e diramate un'allerta”

Overdose. Fiorentini: “Prevenire morti con self-test e naloxone”

di Red thumb | 3 min

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Diffondere il naloxone e i self-test sulle sostanze. È la proposta-appello del consigliere comunale Leonardo Fiorentini che interviene dopo la morte per sospetta overdose avvenuta in settimana.

“La morte per sospetta overdose di questa settimana è una tragedia che ripone all’attenzione delle istituzioni quali politiche pubbliche attuare per prevenire le morti che pur con numeri assolutamente incomparabili con le emergenze overdose in altri paesi, stanno ricominciando a crescere nel nostro paese – afferma il consigliere di Sinistra Italiana -. Una di queste è la diffusione del naloxone, il farmaco che usato in caso di sospetta overdose, permette di salvare vite umane. Questo salvavita, e le modalità di somministrazione, devono diventare patrimonio comune non solo delle persone che usano sostanze ‘più esperte’, ma anche dei consumatori occasionali e di amici e familiari di questi. Stessa cosa per il kit di ‘self testing’ introdotto recentemente dalla Regione Emilia Romagna, che però non può rimanere limitato alla distribuzione nei Serd. In questa campagna di informazione e distribuzione può essere fondamentale il contributo del Comune con le sue farmacie”.

Il consigliere che ricorda una precedente interpellanza presentata il 4 ottobre 2017 e la relativa “insufficiente ed evasiva risposta” ha presentato ieri un question time per conoscere quali siano le modalità di distribuzione del naloxone in città.

Fiorentini rivolge poi un appello alle autorità, sanitarie e di pubblica sicurezza: “Rendano pubblici immediatamente i risultati dei test sulla sostanza rinvenuta, rivelando il grado di purezza e le presenze anomale, come fentanili (oppioidi sintetici che nel nord america sono complici di una epidemia di overdose che negli ultimi anni ha ucciso più che l’intera guerra del Vietnam) o altro. Così si salvano vite umane. Non certo diramando comunicati a un anno di distanza come fatto dal “Sistema di Allerta Rapida” del Dipartimento nazionale antidroga, o parlando genericamente di “eroina gialla” – che significa solo identificare il luogo di provenienza (distretto di Helmand, in Afghanistan) e non certo il grado di purezza o la presenza di tagli pericolosi”.

“Come le associazioni che si occupano di politiche sulle droghe hanno denunciato nell’ultimo Libro bianco – osserva Fiorentini -, sono cambiate non solo le sostanze, ma anche le modalità ed i contesti di assunzione, ma i servizi sono fermi al modello di consumo degli anni 80. Mentre si fanno campagne allarmistiche su sostanze senza effetti psicotropi (come la cosiddetta cannabis light) si ignorano pericolosi mutamenti dell’uso di sostanze molto pericolose, come l’eroina, in contesti individuali e occasionali e quindi dove è più difficile l’intervento in caso di overdose”.

Infine, il consigliere comunale conclude con una piccola nota di politica locale: “È sicuramente positivo che il consigliere Balboni si preoccupi dell’abbandono di siringhe usate proponendo nuove macchine scambiasiringhe (una posizione davvero lungimirante, viste le posizioni storiche del suo partito su questi strumenti), che ovviamente mi vedono d’accordo. Aiuterà sicuramente da un lato la pulizia della città e dall’altro la prevenzione di Hiv e Hcv e altre malattie trasmissibili fra le persone che usano sostanze. Ma purtroppo nulla servono a prevenire le overdose. Mi piacerebbe ad esempio che a fianco a queste vi fossero anche distributori di naloxone gratuito e di “self test” delle sostanze”.

 

 

 

 

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