Nasce il “Distretto della famiglia” tra via Darsena e via Foro Boario
Un quartiere per le famiglie, grazie a un progetto innovativo nel ramo delle politiche familiari promosse dal Comune di Ferrara
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Allerta gialla per la provincia di Ferrara dalla mezzanotte di giovedì 27 a quella di venerdì 28 novembre per piene dei fiumi e stato del mare
La Certosa monumentale è già meta di molti ferraresi e turisti, ma ora diventa una destinazione turistica ufficiale grazie a un nuovo progetto di valorizzazione di questo vero e proprio museo a cielo aperto. Una mappa e tre itinerari in sei secoli di storia per scoprire le sepolture più preziose e le tumulazioni dei personaggi più illustri, ma anche per evitare gaffe in stile Alessandro Balboni che confonde la tomba di Torquato Tasso con quella dell’omonimo dottor Tasso.
La prima fase dell’iniziativa, ancora work in progress, è stata svelata da Holding Ferrara Servizi e Comune alla chiesa di San Cristoforo, riaperto appena tre mesi fa dopo i lavori post sisma.
“Inseriamo uno dei più bei monumenti della città nel circuito internazionale dei cimiteri per rendere maggiormente fruibile un bene prezioso per la sua storia, architettura, scultura, cultura e letteratura” annuncia il presidente della Holding Paolo Paramucchi, affiancato dal direttore Stefano Lucci che puntualizza: “Non si tratta di turismo necrofilo ma di promozione del nostro patrimonio storico-artistico, inserito nell’Atlante dei cimiteri redatto dal Mibac insieme a Sefit (servizi funerari italiani), a cui Ferrara Tua e Amsefc sono associati”.
La Certosa da oggi ha un logo dedicato (facilmente riconoscibile dal porticato dei claustri), una mappa cartacea (si può stampare da qui) e tre percorsi di visita suddivisi per tematiche: “Storie di Ferrara” (dedicato alle personalità che hanno contribuito alla storia della città come Borso d’Este, Savonuzzi, i fratelli Navarra, i cugini Mayr), “Le sette arti” (che raccoglie l’ultima casa di scrittori, architetti, pittori e registi tra cui Boldini, De Pisis, Antonioni e Vancini) e “La sacra bellezza” (che seleziona le sepolture pregiate e altri elementi rilevanti di iconografia funeraria e religiosa).
A guidare i visitatori in questo percorso flessibile – in italiano e in inglese, della durata complessiva di circa 100 minuti – tra 47 punti di interesse, ci sono cartelli informativi e orientativi, pannelli identificativi, sito web e app Artour con tanto di video realizzato dagli studenti del Copernico-Carpeggiani nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.
“Abbiamo tutto quello che serve per valorizzare la nostra Certosa” ammette il sindaco Tiziano Tagliani, seguito a ruota dall’assessore e suo candidato successore Aldo Modonesi che assicura: “Farà bene al turismo e all’economia, specie nelle prossime settimane quando si concluderà il restauro delle opere conservate in questo bellissimo tempio”.
Ora che il camposanto ferrarese è inserito nel progetto European Cemeteries Route, si avvicina la “seconda fase ancora più ambiziosa – anticipa Paramucchi -: attivare collaborazioni a 360 gradi con Soprintendenza, scuole, università e associazioni per attivare un cantiere permanente su manutenzione e pulizia, favorire l’alternanza scuola-lavoro, organizzare visite guidate, promuovere nuovi eventi… insomma, chiunque abbia voglia di contribuire al prestigio del nostro cimitero monumentale si faccia avanti”.
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