Politica
16 Marzo 2019
Balboni: "Ho sentito il questore, la Questura doveva dire che i funzionari erano arrivati dopo. Siamo persone serie, lunedì presentiamo le denunce per percosse, minacce e danneggiamento"

Balboni: “Le violenze ci sono state, ora querelo. Dispiaciuto dalla Questura”

di Redazione | 4 min

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“Vogliamo ridare onore e dignità a questi ragazzi, perché siamo persone serie che dicono le cose come stanno”. Per questo il senatore di Fratelli d’Italia, nel corso di una conferenza stampa organizzata d’urgenza, riprende la storia delle aggressioni avvenute ai danni dei militanti di Azione Universitaria nel corso del corteo contro il cambiamento climatico e smentisce le ricostruzioni della Questura che parlava di ‘aggressione verbale’ e annuncia querele per percosse, minacce e danneggiamento.

“Sono rimasto malissimo vedendo e leggendo il comportamento della Questura, non ci vuole uno scienziato per capire che se sono in corso accertamenti non si può dare una versione senza nemmeno aver sentito nessuno dei protagonisti”, tuona Alberto Balboni nel suo studio legale circondato dai manifestanti di AU che danno nome e cognome e riportano la loro versione dei fatti.

Seduti sulle poltrone dell’ingresso ci sono Giulia Barca, Giulio Braccioni, Giampaolo Zurma ed Edoardo Luigi Manfra insieme al capogruppo di FdI in consiglio comunale Alessandro Balboni che in prima battuta ricostruisce gli eventi puntualizzando che questi sono avvenuti “alla fine della manifestazione, nonostante lo svolgimento precedente del corteo fosse stato corretto”.

“Siamo partiti da piazza Repubblica e siamo arrivati in Medaglie d’Oro, autorizzati dagli organizzatori sia nel corteo che nell’uso del simbolo che era stato concordato”, spiega Alessandro Balboni, “quando mentre Giampaolo (Zurma, ndr) stava sventolando il tricolore sulla gradinata alcuni ragazzi hanno reagito male. Non abbiamo reagito, e stavamo parlando con gli organizzatori per cercare di stemperare gli animi: ci hanno chiesto di coprire il simbolo di Azione Universitaria e avevamo accettato, ma nel frattempo è arrivato un gruppo di ragazzi di Link — coordinamento universitario che si rifà alla sinistra — e vicini al centro sociale ‘La Resistenza’ che si sono avvicinati molto agitati a pochi centimetri da noi urlandoci insulti”.

“Anche questa volta nessuno ha risposto”, ha continuato Alessandro Balboni, ma secondo il suo racconto a questo punto succedono due cose in contemporanea: qualcuno si volta verso di lui e si aggrappa a una delle aste che sorregge lo striscione, spezzandola e ferendolo alla mano. Questo mentre “una ragazza” da una posizione più elevata della gradinata calcia sull’addome Zurma che cade a terra mentre subisce anche il disarcionamento della bandiera tricolore che viene poi gettata a terra. “Solo a questo punto, dopo esserci raggruppati senza reagire, è arrivata la Digos che ha identificato un soggetto dalla patente e ha riportato la tranquillità, ma era tutto già finito. Queste persone le conosciamo, uno è anche eletto nel consiglio degli studenti di Unife e ci aveva già aggredito verbalmente prima delle elezioni universitarie. Ora ha fatto il salto di qualità”, ha aggiunto Alessandro Balboni che dagli altri manifestanti coglie assensi e conferme.

“La Questura doveva dire ‘arrivati a presunta aggressione avvenuta’”, spiega quindi l’avvocato e senatore Alberto Balboni, “e non lo chiamerei nemmeno diverbio perché non ci sono due parti in causa, semmai è un’aggressione”. Per questo, stamattina ha chiamato il questore. A noi è stato solamente detto che il funzionario non aveva visto tutto e non potevano né confermare né escludere alcuna versione, e sono stato autorizzato a riferire questa versione”. Per questo “oggi pomeriggio (sabato, ndr) scriverò la denuncia-querela che lunedì presenterò in procura. Ho riferito anche questo al questore che ha detto di essere a disposizione per sentire i testimoni e ricostruire quanto successo. Non accetto che si dica che la Questura ha negato le violenze, loro allo stato non sono in grado dirlo”.

In realtà la Questura non ha negato le violenze. A Estense.com è stato riferito che “la vicenda è in corso di approfondimento attraverso la visione delle riprese effettuate dalle telecamere della polizia scientifica”.

Ma per Balboni senior senza le comunicazioni della Questura “tutto sarebbe finito lì, ho anche dissuaso mio figlio dal farsi refertare perché bisogna passare sopra alle cose, ma a questo punto voglio un pronunciamento del giudice perché questi ragazzi non sono mitomani: questo fatto va oltre la politica, siamo in campo giudiziario e non per mia volontà”, aggiunge il senatore.

Lunedì, quindi, scatterà la denuncia diretta a due persone — “quella dell’asta e quella del calcio” — per percosse, danneggiamento e minacce, anche se agli autori del gesto rimane un ultimo, piccolo spiraglio per evitare le vicissitudini giudiziarie. “A noi interessa la verità, chiedano scusa e la questione finisce qui. Ma se si continua ad insinuare che non diciamo la verità andiamo avanti”, conclude Alberto Balboni.

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