Attualità
16 Marzo 2019
Dall'11 marzo attivata anche una nuova Unità di strada

Due sportelli territoriali contro la povertà

di Redazione | 4 min

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Pontelagoscuro e viale Krasnodar. È qui che si trovano i due nuovi sportelli sociali che faranno da presidi territoriali per il contrasto alla povertà.

L’iniziativa rientra proprio nel Piano di contrasto alla povertà 2018 – 2020 del Distretto Centro Nord. Tra i diversi obiettivi vi è l’attivazione di nuovi punti di ascolto/sportelli sociali nelle zone di Ferrara lontane dal centro storico a più alta densità abitativa e oggetto di interventi di promozione di comunità attraverso lo strumento del Community Lab. Il tutto, nella convinzione che “la facilitazione all’accesso dei servizi parte dalla costruzione di una rete decentrata che valorizzi figure di riferimento locali per rilevare i bisogni dei cittadini, dalla costruzione di punti informativi che diano indicazioni ma anche che decongestionino i punti di accesso attuali”.

L’apertura dei due nuovi punti di ascolto è frutto di una collaborazione che ha visto protagonisti diversi attori: Comune di Ferrara, associazioni del territorio, Istituzione scolastica comunale, Azienda Usl e Asp Centro Servizi alla persona.

Il punto d’ascolto di Pontelagoscuro si trova all’interno del Centro civico di piazza Bruno Buozzi 14 ed è aperto dallo scorso 5 marzo. I giorni di apertura al pubblico sono il martedì dalle 14 alle 16.30 e il venerdì dalle 9 alle 12.30. Sono presenti due operatori: un educatore ed un mediatore/operatore interculturale.

Il punto d’ascolto di viale Krasnodar 41 è invece aperto dal 6 marzo scorso, il mercoledì e il venerdì dalle 14 alle 16.30, sempre con due operatori: un educatore e un mediatore/operatore interculturale.

I punti di ascolto offrono i servizi di ascolto delle richieste e dei bisogni del cittadino; informazione sulle risorse disponibili nel territorio e sulle modalità di accesso ai servizi esistenti; orientamento ai servizi: indirizzare attivamente l’utente verso altre strutture erogatrici di servizi (ad esempio: servizio sociale, asl, scuola, patronati, associazioni, etc.); promozione sociale: prevede la promozione all’esterno del servizio e la sua visibilità sul territorio, assicura il corretto utilizzo del sistema integrato dei servizi sociali e sociosanitari; promuove forme di collaborazione, reti di partenariato e di potenziamento della rete territoriale. E, ancora, offrono servizi di  osservatorio: raccolta dati sulla domanda e il bisogno espresso dai cittadini. Funzione fondamentale per l’analisi della domanda e per il monitoraggio, la valutazione e la ri-programmazione dei servizi; e socializzazione delle competenze linguistiche, inglese e francese, degli operatori a sostegno di servizi già attivi sul territorio (es.: ufficio anagrafe).

Sempre nell’ambito dell’attuazione degli obiettivi del Piano di contrasto alla povertà, dallo scorso 11 marzo è stata attivata una Unità di strada con un’equipe composta da 3 operatori e 1 coordinatore, che si rivolge alle persone senza dimora presenti nel territorio cittadino, anche in modo occasionale, in situazione di grave marginalità e portatrici di fragilità di ordine psicosociale, culturale, economico.

Il servizio, attivo per 3/4 sere la settimana, è erogato dalla Cooperativa Cidas in raccordo costante con altre unità di strada, le forze dell’ordine, la Polizia Municipale ed Asp Centro Servizi alla Persona.

Gli obiettivi sono monitorare la presenza delle persone senza dimora presenti sul territorio;
– Facilitare l’emersione e la lettura dei bisogni delle persone senza dimora; facilitare l’accesso ai servizi da parte delle persone senza dimora; facilitare la valutazione e la presa in carico dei bisogni rilevati da parte dei servizi preposti; fornire ad Asp e alle istituzioni elementi di conoscenza del fenomeno.

In questa prima fase di monitoraggio e contatto, gli operatori avranno il compito di facilitare l’instaurarsi di relazioni di aiuto con le persone presenti in strada, con le modalità di aggancio e contatto informale proprie dei servizi a bassa soglia e a legame debole. Attraverso la relazione potranno verificare la conoscenza e l’utilizzo dei servizi di prima accoglienza, quali dormitorio, mensa, ambulatorio medico, bagni e docce pubbliche, nonché facilitare l’emersione di bisogni complessi al fine di facilitare l’accesso ai servizi preposti. Ove possibile, e in stretto raccordo con i servizi, favoriranno l’innesco di percorsi volti al superamento delle situazioni di grave marginalità. In caso di situazioni di particolare gravità e/o in presenza di minori, gli operatori dovranno effettuare segnalazione ai servizi deputati e alle forze dell’ordine.

La relazione instaurata con gli utenti potrà inoltre consentire di raccogliere informazioni utili per approfondire la lettura dei bisogni e acquisire maggiori conoscenze su ragioni e modalità della vita per strada, con particolare focus su mendicità e accattonaggio.

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