Terre del Reno
15 Marzo 2019
Durante la protesta del settembre del 2014 i lavoratori avevano impedito ad altri colleghi di entrare in fabbrica

Disordini alla Mirror: altri cinque operai condannati per il blocco dello stabilimento

di Redazione | 1 min

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(archivio)

Sono stati condannati tutti i cinque operai della Mirror di Sant’Agostino a processo per violenza privata per i disordini davanti ai cancelli dello stabilimento avvenuti l’8 settembre 2014, quando impedirono ad altri lavoratori di entrare in fabbrica. Simone Carpeggiani, Karim Bekkal, Bruno Scagnelli, Giuseppe Terrasi, Khadija El Badaoui e Mourad Hanyn hanno ricevuto una condanna di sei mesi di reclusione (con sospensione condizionale della pena) e al pagamento di duemila euro ognuno per il risarcimento del danno, oltre a circa quattromila euro di spese legali alla Mirror, che si era costiuita parte civile attraverso l’avvocato Marco Linguerri.

La condanna è scattata per Simone Carpeggiani, Karim Bekkal, Bruno Scagnelli, Giuseppe Terrasi, Khadija El Badaoui e Mourad Hanyn, accusati di aver di fatto paralizzato l’attività produttiva della Mirror costringendo altri lavoratori a unirsi alle manifestazioni di protesta che per diversi mesi hanno agitato stabilimento per via del mancato accordo per il rinnovo del contratto d’appalto con la cooperativa Lk.

Un’ondata di protesta che durò anche nel corso dell’anno successivo e che produsse episodi analoghi a quelli trattati nel processo, che scaturirono in altre inchieste, processi e condanne, come quelle scattate nel maggio dell’anno scorso per gli episodi del febbraio 2015.

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