di Simone Pesci
A nemmeno un mese di distanza, Forza Nuova torna nuovamente fra le strade del quartiere Gad, questa volta chiamando in causa anche il proprio segretario nazionale Roberto Fiore.
L’appuntamento è nel piazzale davanti alla stazione, luogo di partenza per una breve passeggiata fra le vie, e i giardini della zona. Fiore è in testa, dietro di lui ci sono una cinquantina di militanti. Il gruppo, scortato dalle forze dell’ordine, arriva fin sotto le due torri, e dopo averle circumnavigate va in scena il sit-in. Si srotola uno striscione recante la scritta “Riprendiamoci Ferrara”, e qualcuno accende una torcia.
“La nostra presenza qui è motivo di stimolo per i residente del quartiere Gad” sostengono i militanti di Forza Nuova, che tornano nuovamente sullo striscione attaccato 40 giorni fa nei pressi dell’abitazione del sindaco Tiziano Tagliani: “Era per fargli aprire gli occhi. Per fargli capire che i problemi di Ferrara sono ben altri. Il problema è la mafia nigeriana, che detiene lo spaccio in tutta la città, ed è un cancro espanso in tutta l’Emilia”.
Sentendo la voce fuoriuscire dal megafono, qualche extracomunitario si avvicina per vedere cosa sta succedendo, ma non si va oltre, anche perché la polizia è pronta ad intervenire in caso la situazione degeneri. Cosa che non avviene.
“Questa manifestazione non è la prima contro la mafia nigeriana” attacca Fiore, affermando che “è da un anno che in tutte le città afflitte da questo problema ci presentiamo a viso scoperto”. Due sono i casi citati dal massimo esponente del movimento, quello di Macerata – “dove una nostra figlia è stata uccisa e fatta a pezzi” – e quello di San Lorenzo a Roma, dove “un’altra nostra figlia è stata drogata e uccisa”.
“Le persone che appartengono a questa associazione (la mafia nigeriana, ndr) sono 300mila”, sostiene Fiore, che invita l’attuale governo, in tema di sicurezza, a non “tradire le aspettative dei cittadini”, poiché non “ci deve essere un solo quartiere in mano alla droga”.
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