Attualità
22 Febbraio 2019
Conferenza finale del progetto Iris realizzato dall’agenzia regionale di sviluppo territoriale Ervet per aiutare le imprese a valutare i rischi climatici e a pianificare le azioni di mitigazione

Cambiamenti climatici: a Ferrara e Modena sperimentazioni per rendere l’industria resiliente

di Redazione | 6 min

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Dall’emergenza alla prevenzione. Si chiama Iris (Improve resilience of industry sector) il primo progetto in Europa che pone al centro gli effetti del cambiamento climatico nel settore industriale. Lo ha realizzato l’agenzia di sviluppo territoriale della Regione Emilia-Romagna Ervet, insieme ad altri 6 partner italiani, con l’obiettivo di aiutare le aziende a diventare resilienti ai sempre più frequenti eventi estremi: piogge e nevicate intense, alluvioni, ondate di calore e di freddo, siccità e trombe d’aria. Avviato nel settembre 2015 e oggi alla sua conclusione, il progetto ha permesso, grazie a un cofinanziamento dell’Unione europea nell’ambito del programma Life, di realizzare tre sperimentazioni – in due aree industriali a Modena e Ferrara in Emilia-Romagna e nell’impianto produttivo di Carlsberg Italia in Lombardia – e di sviluppare un’applicazione web gratuita, attraverso cui le imprese possono valutare autonomamente le loro vulnerabilità e pianificare gli interventi di mitigazione.

I risultati del progetto Iris saranno illustrati nella conferenza “Cambiamenti climatici, territorio e industria”, in programma martedì 26 febbraio dalle ore 9 alle 17 all’Oratorio di San Filippo Neri a Bologna (via Manzoni 5). L’iniziativa – a cui partecipano rappresentanti dal mondo dell’università, della ricerca, delle istituzioni e dell’industria – è l’occasione per presentare la “Strategia unitaria di mitigazione e adattamento per i cambiamenti climatici” elaborata dalla Regione Emilia-Romagna. Interviene l’assessore regionale a Difesa del suolo e della costa, protezione civile, politiche ambientali, Paola Gazzolo.

La sperimentazione nell’area industriale di Bomporto (Modena)

L’area ospita 72 aziende su una superficie di 80 ettari. È esposta principalmente a trombe d’aria, ondate di calore e precipitazioni intense con possibili esondazioni. Grazie alla sperimentazione del progetto Iris è stata realizzata un’analisi del rischio, che ha permesso di definire un piano di adattamento ai cambiamenti climatici, per un investimento superiore a 2 milioni di euro. Tra le azioni previste: la realizzazione di un Infopoint per le aziende per coordinare tute le attività per la mitigazione; la trasformazione a verde di spazi inutilizzati per migliorare il comfort termico dell’area e fornire una schermatura in caso di trombe d’aria; la sostituzione delle coperture dei capannoni con materiali freddi; pavimentazioni drenanti, giardini della pioggia e bacini inondabili per intercettare, stoccare e depurare l’acqua piovana.

(Video: https://youtu.be/LXriTaJhEo8)

La sperimentazione nell’area industriale di San Giovanni di Ostellato (Ferrara)

Con 120 ettari di superficie e 24 imprese con circa 650 addetti, è uno dei comparti produttivi più estesi della provincia di Ferrara. Trombe d’aria e ondate di calore sono i fattori di rischio climatico principali. Le azioni di adattamento, per un investimento superiore a 2 milioni di euro, riguardano: formazione alle aziende sui temi della resilienza urbana e delle tecnologie green; elaborazione di un programma di gestione delle aree a verde per la mitigazione delle ondate di calore; realizzazione lungo il confine dell’area di interventi di protezione dall’esondazione di fiumi e canali (muro perimetrale, paratoie sottopassi e canali di scolo); piantumazione di alberi per creare nuove zone d’ombra e proteggere parzialmente dalle trombe d’aria; utilizzo di materiali freddi per contrastare il surriscaldamento degli edifici.

(Video: https://youtu.be/amxMPJ_8ooc)

La sperimentazione nell’impianto produttivo Carlsberg

Lo stabilimento di Induno Olona, a nord della provincia di Varese, si trova nella valle del fiume Olona. Parte delle sue proprietà si estende nel Parco regionale del Campo dei Fiori. L’approvvigionamento idrico, essenziale per la produzione di birra, avviene prevalentemente a una sorgente perenne a poca distanza dallo stabilimento. Il fiume Olona passa proprio sotto le strutture produttive. L’impianto è vulnerabile alle ondate di calore e di freddo, alla siccità e alle precipitazioni intense. L’analisi del rischio realizzata per il progetto Iris ha portato a individuare diverse azioni di mitigazione, per un investimento di un milione di euro: sostituzione del pastorizzatore per migliorare il microclima all’interno dei reparti di imbottigliamento e ridurre i consumi energetici; studio idrogeologico per individuare misure per la salvaguardia delle fonti di approvvigionamento idrico da esondazioni e siccità; studio sulla salvaguardia delle piante del parco dello stabilimento per mitigare gli effetti delle piogge intense; installazione di scrivanie all’aperto per migliorare il benessere dei lavoratori durante le ondate di calore; coinvolgimento dei fornitori per garantire interventi rapidi in caso di eventi estremi.

(Video: https://youtu.be/HyR6EcXlFaY)

Il tool per l’adattamento climatico

Utilizzando la metodologia e i dati raccolti nel corso delle tre sperimentazioni, per il progetto Iris è stato sviluppato il “Climate adaptation support tool” (Cast). È un portale web gratuito ma con accesso previa registrazione (http://services.lifeiris.eu), attraverso cui le imprese possono conoscere i rischi correlati ai cambiamenti climatici e definire un piano di adattamento e mitigazione. Un’interfaccia intuitiva guida l’utente nell’inserimento della descrizione dell’azienda e dell’area in cui è localizzata. Le informazioni vengono incrociate con un database che contiene le serie storiche degli eventi meteorologici estremi che si sono verificati in quella area, e le probabilità che si ripetano secondo i modelli previsionali dell’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change, il principale organismo per lo studio dei cambiamenti climatici, creato nel 1988 dalle Nazioni unite). Dopo la valutazione da parte dell’utente dei danni che gli eventi meteorologici possono causare all’impresa, viene generata un’analisi dei rischi, dettagliata per ambito aziendale e corredata da grafici e tabelle. Lo step successivo porta alla definizione delle azioni (strutturali, impiantistiche, gestionali, organizzative, inerenti la supply chain) per aumentare la resilienza nei confronti degli eventi climatici: per ogni intervento viene calcolata l’efficacia in termini di capacità di adattamento. La valutazione del rischio viene così aggiornata sulla base delle azioni previste.

Gli strumenti finanziari per le misure di adattamento

Per il progetto Iris è stata inoltre condotta una ricognizione degli strumenti finanziari a sostegno delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici. Gli istituti di credito stanno infatti iniziando a mettere in atto alcuni meccanismi a favore delle imprese, come finanziamenti di durata più lunga, tassi d’interesse più bassi o restituzione degli interessi del primo anno. Ma ci sono anche altri strumenti finanziari, tra cui i fondi di finanziamento a sostegno dello sviluppo, i prestiti obbligazionari e il crowdfunding per i progetti imprenditoriali che sono utili a tutta la collettività.

Il progetto Iris e il programma europeo Life

Iris (Improve resilience of industry sector) è un progetto pluriennale realizzato in Italia da Ervet (agenzia di sviluppo territoriale della Regione Emilia-Romagna) in collaborazione con Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna, Consorzio attività produttive (Cap) di Modena, Sipro (Agenzia di sviluppo del territorio della Provincia di Ferrara), Carlsberg Italia, Ergo srl e Terraria srl.  Iris è stato sostenuto dall’Unione europea nell’ambito del programma Life: attivo dal 1992, è lo strumento di finanziamento Ue per l’ambiente e l’azione per il clima. L’obiettivo generale di Life è contribuire all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica e della legislazione ambientale e climatica dell’Ue per il cofinanziamento di progetti con valore aggiunto europeo.

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