Trasferita la detenuta trans che denunciò uno stupro di gruppo in carcere
La detenuta trans che ha denunciato di essere stata vittima di uno stupro di gruppo avvenuto in carcere a Ferrara è stata trasferita in un altro istituto penitenziario
La detenuta trans che ha denunciato di essere stata vittima di uno stupro di gruppo avvenuto in carcere a Ferrara è stata trasferita in un altro istituto penitenziario
Sulla A13 Bologna Padova, tra Altedo e Ferrara Sud verso Padova, è stata disposta la chiusura del tratto per un incidente al km 29, in cui è rimasto coinvolto un camion che si è ribaltato disperdendo parte del suo carico costituito da mangime
Sospettato di nascondere in casa un'arma, in realtà il suo alloggio era un nascondiglio di droga. È quanto emerso dalla perquisizione di un'abitazione di Ferrara, finita sotto la lente di ingrandimento della Procura del Tribunale per i Minorenni di Bologna
La Procura ha avanzato una richiesta di rinvio a giudizio per diciassette persone dopo la conclusione delle indagini da parte della Guardia di Finanza. Tra loro anche un imprenditore ferrarese
Sempre più delicata la situazione nel carcere di Ferrara, dove - negli ultimi giorni - il personale ha dovuto fare i conti con "tanti eventi critici". A denunciarlo sono Giovanni Battista Durante e Francesco Campobasso, segretario generale aggiunto e segretario nazionale del Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria
Al centro, il tenente colonnello Andrea Firrincieli. Alla sua destra il comandante del Radiomobile Antonio Di Noia e il maresciallo Andrea Seresini. A sinistra il capitano Marco Angeli e il sottotenente Caruso Tindaro
Uno è una vecchissima conoscenza della malavita ferrarese. L’altro risultava irreperibile dai primi giorni di gennaio, e non per caso. Si tratta di Roberto Guerra e Antonio Simone, arrestati mercoledì dai Carabinieri e considerati gli autori delle rapine avvenute tra gennaio e febbraio nella farmacia comunale di Pontegradella e in una tabaccheria di via Putinati.
Pistola carica e pronta a sparare. I due sono stati catturati prima che compissero un nuovo colpo, al compro oro Aurum di corso Porta Mare, dove stavano per agire e dove, per convincere i titolari, avrebbero probabilmente usato la pistola calibro 22, con caricatore a 7 colpi, senza sicura inserita, trovata in possesso di Simone.
Al centro il capitano Marco Angeli e il maresciallo in congedo Antonio Palmisano
Arrestati con l’aiuto di un maresciallo in pensione. A fermarli ci hanno pensato due carabinieri in borghese che già li seguivano e il maresciallo in pensione Antonio Palmisano, che si trovava in zona per prelevare il nipotino da scuola e che ha visto i due muoversi con fare troppo circospetto per non far drizzare le antenne di un militare, seppure in congedo. Tutti e tre insieme si sono prodigati per catturare i rapinatori, bloccando subito Guerra, più anziano, e inseguendo Simone – fuggito inizialmente a bordo di una bici – fino a catturarlo in via Toscanini.
Gli arresti non sono frutto del caso, così come non è stata una casualità la presenza di due carabinieri in borghese alle loro calcagna. Guerra (62 anni, con numerosissimi precedenti per furti e rapine) era uno dei sospettati principali, Simone (38 anni) era divenuto irreperibile dal 3 gennaio – ovvero dal giorno prima della rapina in via Pioppa, ai danni della farmacia comunale visitata nuovamente il 1° febbraio -, evaso dai domiciliari ai quali era obbligato dopo una rapina commessa ad Argelato. «Fin dalle prime rapine – spiega il tenente colonnello Andrea Firrincieli durante la conferenza stampa convocata per raccontare l’operazione, denominata “Coppia d’assi” – ci siamo messi al lavoro cercando informazioni e con servizi mirati per intercettare questi personaggi». I due stavano per agire nuovamente al pomeriggio, alla luce del sole, come già capitato in due delle tre rapine contestate: «Questo rappresenta anche la spregiudicatezza dei rapinatori – prosegue Firrincieli -, ma non hanno fatto i conti con i carabinieri e con il fatto che anche quelli che vanno in pensione rimangono sempre carabinieri».
Arrestato per spaccio il figlio di uno dei due rapinatori. Dopo la cattura sono scattate le perquisizioni nelle abitazioni. Da Simone sono state trovate altre munizioni, custodite dentro un barattolo con del riso, forse per evitare che venissero intaccate dall’umidità. La perquisizione a casa di Guerra ha invece messo nei guai il figlio, che ha consegnato 45 grammi di hashish che – insieme al ritrovamento di un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento – gli sono valsi l’arresto per spaccio, dovuto anche ai suoi precedenti in materia.
«Sono in corso ulteriori indagini per ricollegare i due soggetti ad altre rapine», aggiunge il capitano Marco Angeli.
Roberto Guerra e Antonio Simone
Al momento a Simone non è contestata la partecipazione alle tre rapine, ma è questione di giorni prime che anche tali accuse vengano formalizzate. Per lui ci sono comunque le accuse di ricettazione (perché la pistola è risultata essere rubata), porto abusivo d’armi da fuoco e munizioni e, ovviamente, evasione. A Guerra sono già contestate tutte le rapine e dalle immagini estratte dalle telecamere di sorveglianza della farmacia sono emersi elementi utili a identificarlo, come i guanti usati, le scarpe, una sciarpa e il cappotto. Poi c’è la Lancia Y usata nella fuga per almeno uno dei tre colpi.
da sinistra: Michele Balboni, Marco Borghi e Paolo Govoni
A margine della conferenza stampa sono intervenuti anche il presidente della Camera di commercio Paolo Govoni – che ha ringraziato i Carabinieri e le forze dell’ordine “nostri alleati per la crescita e lo sviluppo economico del territorio” -, il presidente delle Farmacie comunali Michele Balboni e il presidente della sezione ferrarese della Federazione italiana tabaccai, Marco Borghi.
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