Economia e Lavoro
8 Febbraio 2019
L'acquisto dovrebbe avvenire in cash, l'ufficializzazione prima dell'apertura della Borsa. Il 28 nuovo piano industriale: previste acquisizioni di quote per spingere su gestione di patrimoni e risparmio prima di una nuova pulizia degli attivi

Bper acquisisce Unipol Banca, accordo da 220 milioni. Utile record nel 2018: 402 milioni

di Redazione | 6 min

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Una filiale di Bper a Ferrara / Archivio

di Martin Miraglia

Bper ha ufficializzato prima dell’avvio delle contrattazioni l’acquisizione del settore bancario retail del gruppo Unipol, ovvero Unipol Banca con le sue 258 filiali e 2200 dipendenti che si aggiungeranno alla rete di circa 1300 sportelli in 18 regioni del gruppo Bper. La mossa, che Estense.com riportò per la prima volta lo scorso giugno, ha lo scopo di rafforzare la presenza del gruppo bancario emiliano nel nord Italia, specialmente in Friuli, Valle d’Aosta e parte del Trentino dove la rete latitava e arriva dopo il completamento della ‘ripulitura’ dei crediti deteriorati per 3 miliardi di euro di Unipol Banca con l’uso di una bad bank interna al gruppo avviata nella tarda primavera del 2017.

L’accordo, dopo la fine della riunione del consiglio di amministrazione di Bper che ha analizzato anche i dati preliminari dello scorso anno, prevede il saldo cash di 220 milioni di euro. Contestualmente all’operazione al gruppo Unipol è stato venduto un portafoglio di sofferenze per un valore lordo di un miliardo di euro.

Il gruppo Unipol rimane il primo socio di Bper vantando il possesso del 15% della quota azionaria del guppo bancario emiliano e l’autorizzazione in tasca per salire fino al 20%. Bper ha chiuso la giornata di Borsa di ieri poco mossa, facendo segnare un calo dello 0.2% in attesa delle novità.

Il gruppo Bper ha contestualmente ufficializzato anche l’acquisto della quota di proprietà della fondazione omonima delle azioni del Banco di Sardegna (che già controllava possendendo il 51% delle azioni), comprando le minorities — pari al 49% — della banca sarda con un assegno da 180 milioni di euro e 33 milioni di azioni di nuova emissione derivanti da un aumento di capitale sociale a pagamento e con esclusione del diritto di opzione riservato alla fondazione stessa. La Fondazione Banco di Sardegna raffozerà quindi la partecipazione in Bper con un incremento del 6,4%. L’operazione avverrà una volta ricevuti tutti gli ‘ok’ necessari dagli enti regolatori e l’approvazione dell’assemblea dei soci che dovrà accordare la delega al cda per procedere all’aumento di capitale sociale.

L’acquisizione di Unipol Banca rimane comunque il primo tassello di una serie di acquisizioni che il gruppo Bper si prepara ad annunciare alla presentazione del piano industriale straordinario che verrà varato il prossimo 28 febbraio con lo scopo di aumentare la redditività. Tra gli ulteriori investimenti nelle previsioni c’è anche l’ingresso nell’azionariato di Arca, società di gestione del risparmio le cui quote afferenti a Veneto Banca sono state messe in vendita durante la liquidazione dell’istituto di credito.

Bper potrà quindi — sono allo stesso tempo sia sospetti che previsioni — diventare più aggressiva nei settori della gestione del risparmio e dei patrimoni oltre che dell’asset management. Allo stesso tempo non è escluso che, con l’acquisizione di una serie di professionalità bancarie provenienti da un gruppo con il suo core business nelle assicurazioni, Bper possa avviare la commercializzazione di strumenti assicurativi oppure stringere la collaborazione con Unipol su questo fronte. In seguito, ma comunque nel breve tempo, Bper si prefigge di razionalizzare i costi operativi e la rete (alcune ridondanze di persone e filiali sono del resto inevitabili, e l’istituto di credito che ha acquisito le operazioni di Carife dovrebbe risolverle avviando un pacchetto di pensionamenti e prepensionamenti) prima di un’ulteriore pulizia degli attivi per far scendere il rapporto tra i crediti detetoriati sul totale degli erogati (NPE ratio, nda) sotto il 10% entro il 2020.

Alcuni dettagli dell’operazione rimangono comunque ancora sconosciuti, seppur di poco conto. Non è ancora stato reso noto, a titolo di esempio, con quale nome e con quale logo la nuova realtà verra presentata ai clienti, anche se tra le proposte al vaglio del board di Bper c’erano le possibilità di mantenere invariato il nome, di piazzare il nome ‘Unipol’ in basso o di allegarlo — con un trattino — dopo quello della capogruppo.

“Le operazioni appena annunciate rivestono una rilevante valenza strategica ed industriale per il nostro Gruppo. La finalizzazione di tali operazioni ci consentirà di raggiungere molteplici obiettivi contemporaneamente. L’acquisto della quota di minoranza del Banco di Sardegna dalla Fondazione rappresenta l’ultimo significativo tassello per la semplificazione e razionalizzazione della struttura di Gruppo valorizzando l’identità di BdS e la propria operatività sul territorio di riferimento. Inoltre, essa permette di ottenere un significativo beneficio di capitale regolamentare che contribuisce a rafforzare la già solida posizione patrimoniale e facilita il conseguimento di addizionali  sinergie di costo infragruppo”, afferma l’amministratore delegato del gruppo Bper Alessandro Vandelli secondo il quale poi “l’operazione con il Gruppo Unipol, articolata su due distinti filoni da realizzarsi contestualmente: il primo consiste nell’acquisizione in contanti dell’intero capitale di Unipol Banca, una realtà che è passata attraverso una importante ristrutturazione e che oggi si presenta con i conti in ordine e una buona asset quality, rappresentando un’ottima opportunità di crescita per linee esterne; la seconda parte dell’operazione prevede la cessione di un portafoglio di sofferenze a UnipolRec, piattaforma di gestione delle sofferenze del Gruppo Unipol, per un valore lordo di circa un miliardo, ad un prezzo sostanzialmente in linea con il valore di libro e, quindi, senza impatti significativi sul nostro conto economico consolidato. L’effetto combinato delle operazioni straordinarie descritte dovrebbe consentire al contempo di: aumentare le dimensioni del Gruppo portandolo ad un livello superiore agli 80 miliardi di attivi e a quasi 150 miliardi di raccolta totale; incrementare il numero di clienti di oltre 500 mila unità; aumentare la redditività prospettica attraverso la realizzazione di sinergie; accelerare ulteriormente il de-risking raggiungendo i target stabiliti con oltre un anno di anticipo rispetto a quanto previsto a fine periodo nell’NPE Plan 2018-2020”.

Il cda di Bper, sempre nella seduta di ieri, ha poi approvato i risultati relativi al 2018 dell’istituto di credito. L’utile netto raggiunge quota 402 milioni di euro, il più elevato nella storia del gruppo, abbastanza perché possa venire proposto un dividendo cash di 13 centesimi ad azione, in rialzo dagli 11 centesimi dello scorso anno.

Cala di un terzo lo stock lordo di esposizioni in sofferenza, che a seguito delle cartolarizzazioni su 4Mori Sardegna e Aqui scende di tre miliardi e mezzo di euro, facendo contestualmente calare l’Npe ratio lordo dal 19.9% dell’anno scorso al 13.8%. Stabili gli indicatori CET1, mentre positiva è anche l’attività commerciale con gli impieghi lordi alla clientela che superano i 44 miliardi (+3.7% dal gennaio 2018), così come la massa amministrata che — escludendo il comparto bancassicurativo — si attesta a 91,3 miliardi di euro. Il risultato della gestione operativa è pari quindi a 698,4 milioni di euro supportato dall’andamento molto positivo delle commissioni nette e dal risultato della finanza.

“L’esercizio 2018 si chiude con un utile pari ad oltre 400 milioni di euro il più elevato nella storia del Gruppo. L’ottimo risultato economico è accompagnato da una solida posizione patrimoniale con un CET1 ratio a regime prossimo al 12% e ben oltre il 14% in base ai criteri transitori, entrambi ampiamente superiori al requisito patrimoniale minimo definito alle BCE per il 2019 al 9,0%. Inoltre, l’esercizio appena concluso, oltre a evidenziare ottimi livelli di redditività e solidità patrimoniale, si caratterizza anche per il significativo ulteriore miglioramento dell’asset quality, in coerenza con il piano previsto nell’ambito della più ampia azione di derisking programmata nella NPE Strategy 2018-2020 del Gruppo Bper”, ha concluso l’ad del gruppo Vandelli.

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