Politica
1 Febbraio 2019
Svelati nome e logo. La candidata sindaca: "Cambiamo approccio nella gestione del potere, invito i cittadini a farsi avanti"

Fusari lancia Ferrara Civica: “Sarà capitale della partecipazione e del verde”

di Elisa Fornasini | 3 min

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“Ferrara Civica è la scelta giusta per guardare al futuro di questa città, un modo diverso di fare politica, per costruire insieme una città civica, gentile, più giusta, un luogo migliore dove vivere, lavorare, costruire una famiglia”. È il manifesto della candidata sindaca Roberta Fusari che svela il nome della lista civica, Ferrara Civica appunto, il logo in pendant con i vestiti e le priorità in vista delle amministrative.

Il marchio, realizzato da Corradini Ianigro, è un “abbraccio che cerca di accogliere, con un sorriso, i colori della nostra città (arancio mattone come le Mura Estensi e simbolo del civismo) su un campo bianco perché il contenuto è tutto da scrivere” spiega Fusari che intende riempire questi spazi vuoti con “l’ascolto attivo dei cittadini”.

Sono due i punti cardine del programma: “Fare di Ferrara la capitale della partecipazione e capitale verde d’Europa“. In mezzo “ci stanno tutte le priorità emerse dagli incontri con le persone come il lavoro e la sicurezza. Cosa hanno in comune un artigiano stanco, una donna precaria, gli studenti fuori sede? La perdita di rete sociale, ovvero la solitudine di chi sente lasciato a se stesso, e il contesto economico difficile che crea insicurezza e precariato“.

Per questo “partiamo dalla partecipazione, per costruire un senso di comunità contro lo smarrimento, per ricostruire i legami persi in questi anni con i 45 paesi del territorio, per cambiare approccio nella gestione del potere con il coinvolgimento diretto dei cittadini” annuncia la candidata che chiede “dignità e forza” contro i “poteri economici che non si sono fatti scrupoli di distruggere una banca” così come i “poteri forti delle grandi aziende che gestiscono rifiuti, ambiente, trasporto pubblico locale”.

Il secondo tema, quello ambientale, è “una visione lungimirante come fu negli anni ’80 la concezione di Ferrara città d’arte e di cultura” ricorda Fusari che in questo ‘pacchetto’ inserisce “il lavoro sulla qualità dell’aria, il benessere ambientale che attualmente è malessere, la salute, il turismo ambientale, il mondo delle imprese, la valorizzazione di questo territorio meraviglioso ma arretrato, il ripensamento dei trasporti pubblici e la ricerca dei fondi europei”, tanto da immaginare un “centro unico per la progettazione europea, presente fisicamente a Bruxelles per partecipare ai bandi europei e, chissà, candidare Ferrara come Capitale Verde come successo a Oslo”.

I prossimi appuntamenti della campagna elettorale sono in programma sabato 2 febbraio a Cona (ore 15, casa del lavoratore) e Contrapò (ore 18, ex scuola elementare), tutti i mercoledì dalle 11 alle 12 al bar Fiorella, “dove posso vedere coi miei occhi la famigerata Gad“, e da febbraio nella sede permanente in via Mazzini.

“Il gruppo si sta ampliando, invito tutti i cittadini a farsi avanti” è l’ultimo appello della Fusari che raduna in conferenza alcuni sostenitori: Elena Righetti, Maria Grazia Mondini, Maura Gandini, Lorenzo Bergamini, Manfredi Patitucci, Marco Mari e Andrea Peggio.

“Siamo cittadini comuni, normali, viviamo la città e conosciamo i suoi problemi – interviene Elena Righetti -. Cominciamo questa avventura perché la vecchia politica ci ha deluso e ci ha escluso: vogliamo rinascere dal vuoto lasciato dalla politica tradizionale, non solo di sinistra che ha lasciato macerie, ma soprattutto quella di destra che porta aggressività, senso di insicurezza, violenza. Non ci rassegniamo e ci riconosciamo nell’atteggiamento partecipativo e costruttivo della Fusari, donna, madre, imprenditrice, amministratrice, architetto esperto nella rigenerazione urbana e nella sostenibilità ambientale. Ora abbiamo trovato anche un nome e un logo che ci rappresentino per uscire da questo pantano”.

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