Non è improbabile che alla fine non se ne faccia più nulla, di sicuro al momento è sospeso il processo di fusione tra le Camere di commercio di Ferrara e Ravenna.
La Regione Emilia-Romagna ha notificato ai Commissari ad Acta della Camera di Commercio di Ferrara Ravenna, Mauro Giannattasio, e della Camera di Commercio dell’Emilia (Parma, Piacenza e Reggio Emilia), Michelangelo Dalla Riva, la delibera n. 2293 del 27 dicembre scorso, con la quale la giunta regionale ha deciso di sospendere le procedure per la costituzione dei consigli delle nuove Camere di commercio in attesa che il quadro giuridico di riferimento, anche a seguito della udienza pubblica di merito dinanzi al Tar del Lazio (fissata, per tutti i ricorsi pendenti, per il giorno 30 gennaio 2019), consenta di procedere al completamento dell’iter amministrativo.
Dopo l’invio alla Regione, il 7 agosto scorso, da parte del commissario ad acta dei dati e dei documenti presentati dalle organizzazioni imprenditoriali, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni dei consumatori ferraresi e ravennati, spetta infatti, in questa fase, proprio al presidente Stefano Bonaccini rilevare il quadro di ripartizione dei rappresentanti nel futuro Consiglio camerale.
Il percorso di fusione era già stato bocciato dai presidenti delle Province di Ferrara e Ravenna – Barbara Paron e Michele de Pascale – che rilevavano come fosse mutato il quadro normativo e politico rispetto all’avvio del processo, nato con la riforma mai pienamente realizzata dell’abolizione delle Province.
La fusione con Ravenna fu peraltro anche teatro di scontro tra le associazioni rappresentative delle varie categorie imprenditoriali, tra chi puntava verso Modena – come Confartigianato – e chi puntava verso Bologna – come Confindustria – e chi, infine, puntava proprio verso la Romagna, come Confcommercio.
Paolo Cirelli
“Accogliamo con soddisfazione la decisione del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di sospendere momentaneamente l’accorpamento – commenta Paolo Cirelli, vice segretario generale della Confartigianato -. Non dobbiamo però accontentarci, anzi è il momento di agire. Per questo rivolgiamo un appello a tutti i membri del consiglio camerale ad assumere una posizione comune di salvaguardia dell’ente estense. Come peraltro avevamo già proposto. Dato che oggi, anche chi era favorevole a guardare a Ravenna pare avere cambiato idea, è il momento di fare sintesi per difendere una realtà, la nostra, oggettivamente virtuosa. Dobbiamo dimostrarci uniti – il monito di Cirelli – lavorare di prospettiva, superando le frizioni del recente passato. Non possiamo farci sfuggire questa opportunità”.
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