Economia e Lavoro
12 Gennaio 2019
Crollo dell’import di grano canadese al glifosate e contratti di filiera, con l’obbligo dell’origine in etichetta, i fattori alla base dell’aumento del grano made in Italy

Coldiretti, in Emilia Romagna cresce la superficie investita a grano duro

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Il crollo delle importazioni di grano duro dal Canada nei primi 9 mesi del 2018 è un importante segnale per i 30 mila produttori di cereali dell’Emilia Romagna. È quando afferma Coldiretti Emilia Romagna alla luce del calo del 78% delle importazioni di grano duro dal Canada nei primi nove mesi del 2018. Il calo – ricorda Coldiretti regionale – è dovuto all’utilizzo in Canada in fase di pre-raccolta del glifosato, un diserbante che in Italia è vietato per questo uso. In Emilia Romagna – informa Coldiretti – vengono prodotti 4,2 milioni di quintali di grano duro, pari circa al 10% della produzione nazionale.

La richiesta delle garanzie sull’italianità della pasta da parte dei consumatori italiani – commenta Coldiretti Emilia Romagna – ha portato alla crescita di accordi di filiera tra agricoltori e primarie industrie di pasta italiana con la proliferazione di marchi che garantiscono l’origine italiana del grano impiegato, dalla romagnola pasta Ghigi a De Sortis, da Sgambaro a Divella, fino a Voiello che fa capo a Barilla.

Sotto la spinta del crescente interesse per la pasta 100% di grano italiano e grazie all’entrata in vigore dell’obbligo di indicare l’origine in etichetta, la produzione del grano duro in Emilia Romagna, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, è cresciuta negli ultimi otto anni del 16% passando dai 3,6 milioni di quintali del 2010 agli attuali 4,2 milioni.

“L’Emilia-Romagna – sottolinea il presidente di Coldiretti Ferrara, Floriano Tassinari – è diventata la terza regione produttrice di grano per pasta di qualità, dopo Puglia e Sicilia ed è un risultato frutto di un duro lavoro per far conoscere e differenziare i grani italiani, le nostre tecniche colturali, ben diverse da quelle dei paesi del nord a partire da Canada e Usa, le filiere sempre più controllate e salubri e quindi la nostra capacità di offrire ai consumatori un alimento di alta qualità. Ma è in forte aumento anche la produzione di grani antichi – conclude Tassinari – come il Cappelli, un grano oggi selezionato in purezza dalla bolognese Sis (Società italiana Sementi), le cui semine sono aumentate del 400% raggiungendo nel 2018 i 5000 ettari”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com