Attualità
14 Dicembre 2018
Commossi i due artigiani presenti all'inaugurazione alla Bottega della Cattedrale: "Ci sentiamo realizzati"

Artenuti, l’arte dei detenuti in vendita a Ferrara

di Redazione | 3 min

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Giovanni Di Bono, Francesco Miccichè, Giuseppe Palermo, Mile Milenkovic, Mirko Succi: sono questi i nomi dei detenuti della casa circondariale “C. Satta” di Ferrara protagonisti del progetto “Artenuti”. Si tratta di un laboratorio di bricolage e artigianato interno al carcere di via Arginone, nel quale i cinque “fratelli ristretti” sono guidati dagli artigiani e creativi professionisti Marco Pigozzi, Alessia Gamberini e Franco Antolini, con il contributo delle cooperative “Il germoglio” e “AltraQualità” di Ferrara.

La mostra con i prodotti realizzati grazie al progetto “Artenuti” è stata inaugurata la mattina di giovedì 13 dicembre nella “Bottega della Cattedrale”, sede dell’associazione “Noi per loro” (che si occupa dell’aiuto materiale e spirituale dei detenuti dell’Arginone), in via degli Adelardi 9 a Ferrara. Il progetto è reso possibile grazie al direttore della casa circondariale Paolo Malato, alla comandante Annalisa Gadaleta (assente all’inaugurazione per impegni lavorativi) e all’Area Pedagogica del carcere con la responsabile Loredana Onofri e le educatrici Mariangela Siconolfi, Teresa Cupo e Anna Maria Romano.

Dopo il taglio del nastro, il direttore Malato ha ringraziato chi ha reso possibile la mostra e ha spiegato come “il nostro obiettivo è ed è sempre stato il recupero e la rieducazione dei detenuti. Per questo, forte è il contributo del sottoscritto, della comandante e dell’Area pedagogica della casa circondariale. Questa esposizione dimostra ancora una volta come il carcere sia fortemente integrato nel territorio”.

“E’ importante uscire dalla logica della mera vendita occasionale – ha spiegato invece Onofri -, per questo stiamo cercando di farla diventare una vera e propria attività artigianale continuata e per quanto possibile professionale. Questa, come le altre attività svolte dai detenuti in carcere, hanno come obiettivo di cambiare le persone detenute, in modo che riescano a rispettare gli obiettivi posti e la relazione con gli altri”.

Commossi i due detenuti artigiani presenti, Miccichè e Di Bono. “Dietro questo lavoro – ha spiegato Miccichè – non ci siamo solo io e Giovanni [Di Bono, ndr] ma anche gli altri detenuti ‘invisibili’ che hanno realizzato alcuni dei manufatti. Quando sono entrato in carcere, ero una determinata persona, ma ora sono diverso, mi sento realizzato. Non voglio deludere questa fiducia che mi è stata data”. “Dieci anni fa – ha invece spiegato Di Bono – non avrei mai pensato di arrivare a raggiungere gli obiettivi che ho raggiunto”. Presenti all’evento anche il cappellano del carcere padre Tiziano Pegoraro, il presidente della “Noi per Loro” ed ex cappellano monsignor Antonio Bentivoglio e numerose volontarie e volontari dell’associazione stessa.

Come ha spiegato Stefania Carnevale, garante dei diritti delle persone private della libertà personale (presente insieme a Monica Tansini, responsabile Segreteria Ufficio Garante), “quest’anno c’è stato uno stanziamento da parte del Comune di Ferrara, tramite l’Ufficio da me guidato, di 3.500 euro per il progetto “Artenuti”, nello specifico per l’acquisto dei prodotti e dei macchinari necessari per la lavorazione del legno, di pellami e bigiotteria. La strumentazione necessaria acquistata con questo finanziamento è da poco giunta in carcere, e a breve i detenuti impegnati nel progetto inizieranno ad utilizzarla, così da poter realizzare manufatti di qualità ancora superiore rispetto a quelli qui esposti”.

Questi gli orari di apertura della mostra, visitabile a ingresso libero fino al 6 gennaio 2019: dal lunedì al sabato, dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.

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