Gianni Tuffanelli
di Giuseppe Malatesta
Fiscaglia. “Per una volta la politica potrebbe usare il buonsenso e programmare per il Basso Ferrarase un futuro da serie A”. È parecchio critica la visione dell’assessore fiscagliese Gianni Tuffanelli sul futuro amministrativo del territorio, quello che le amministrazioni di Fiscaglia e Ostellato immaginano riorganizzato a partire da una fusione tra i due Comuni.
Un iter che potrebbe subire una battuta d’arresto clamorosa in occasione del referendum consultivo di domenica 2 dicembre, quando circa 13 mila elettori saranno chiamati ad esprimersi su un progetto che non ha mai convinto Tuffanelli. “A testimonianza dei problemi di comunicazione che ci sono all’interno della mia giunta – dice -, ho appreso della fusione dalla stampa e ho espresso il mio ‘No’ convinto sia in giunta che negli ultimi consigli comunali”.
“Anche ai tempi della fusione di Fiscaglia si faceva leva sui contributi per convincere i cittadini – continua l’assessore -, ma non possiamo continuare a proporre accorpamenti solo per garantirci risorse, senza un progetto politico di fondo e senza confronti tra le amministrazioni”.
Allargando la visione al riassetto dell’intero territorio provinciale, e nello specifico di quello orientale, per Tuffanelli “la fusione con Ostellato viene intesa come l’inizio di un percorso verso l’unione del basso ferrarese: peccato che Ostellato anzi tempo ha pensato di costituire un’Unione con i Comuni di Portomaggiore ed Argenta, che con Fiscaglia hanno ben poco da spartire”.
“Il basso ferrarese ha sempre dato tanto alla politica, in cambio di cosa? È ora che i cittadini di questo territorio decidano del loro futuro, che i sindaci mettano da parte rivalità interne senza senso per lavorare ad una vera unione che tenga conto del ‘peso’ che ogni Comune porta con sé. Questo dovrebbe essere il momento in cui un territorio trascurato da troppo tempo rivendichi il ruolo che gli spetta e faccia valere le sue potenzialità per smarcarsi del concetto di area di serie B”.
Si dovrebbe partire, secondo Tuffanelli, dalla messa a valore dell’ambiente, delle valli di Comacchio, della costa, dell’area Sipro, dal sostenere il turismo, ma anche dall’assicurare un polo ospedaliero che sia in grado di sopperire alle necessità territoriali, visto l’alta la percentuale di persone anziane”.
Tornando alla fusione invece, “avrebbe senso se Ostellato uscisse dall’Unione Valli e Delizie, e si aggregasse all’Unione del Delta del Po. Una volta assestata quest’ultima – conclude l’assessore – si potranno valutare varie fusioni nell’ambito della stessa Unione”.
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