Economia e Lavoro
10 Ottobre 2018
Dall’Osservatorio Cna emerge la mole abnorme di adempimenti che le aziende sono costrette a subire. Bellotti: "Proponiamo standard condivisi tra tutti i Comuni"

Ecco come la burocrazia stritola le imprese

di Redazione | 3 min

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Avviare un’attività di autoriparazione costa 18.550 euro, per un totale di 86 adempimenti, mentre fare l’acconciatore ne richiede 65 (coinvolgendo ben 26 tra enti e amministrazioni vari), pari ad un costo di 17.535 euro. E gli esempi possono continuare. I dati dell’Osservatorio nazionale della Cna “Comune che vai, burocrazia che trovi”, alla sua prima edizione, confermano quanto la burocrazia rappresenti una bella gatta da pelare per le piccole e medie imprese, restituendo la fotografia di una realtà se fosse possibile ancor più abnorme e gravosa per chi la deve sopportare.

L’indagine, alla quale ha partecipato anche la Cna di Ferrara per le cinque tipologie d’impresa prese in considerazione (acconciatura, bar, autoriparazione, gelateria, falegnameria), è stata condotta da Cna, in collaborazione con 52 Associazioni territoriali, in rappresentanza di altrettanti comuni, di cui 50 capoluoghi di provincia. Lo studio analizza inoltre alcuni aspetti dell’avvio d’impresa, comuni a tutti gli aspiranti imprenditori: gli adempimenti relativi a salute e sicurezza, la pratica per esporre un’insegna, la ristrutturazione dei locali, l’assunzione di un apprendista. Tutte le attività scontano profonde differenze tra un comune e l’altro, che incidono in termini di tempi ma anche di denaro. Ne emerge quanto la burocrazia costituisca effettivamente un elemento che frena le potenzialità di sviluppo e di crescita, prima di tutto per le pmi, e più in generale l’economia del Paese.

“Il quadro offerto dai dati dell’Osservatorio dà concretamente l’idea di quanto la burocrazia soffochi le imprese in termini di tempo, di costi e rallentamento del proprio lavoro. Questo, nonostante i numerosi tentativi di riforma e i proclami di questi anni. Una realtà inaccettabile, che Cna non può e non vuole considerare scontata, nella convinzione che ogni processo di modernità e di crescita del nostro Paese debba necessariamente passare dalla lotta alla sburocratizzazione e dalla semplificazione, specie per le imprese sottoposte, ogni giorno, ad una difficile competizione di mercato”.

Per quanto riguarda Ferrara, il presidente Bellotti sottolinea come la burocrazia stritoli pesantemente le nuove iniziative economiche, e in particolare quelle dei giovani che hanno voglia di fare impresa. “Siamo di fronte ad una vera emergenza, le imprese non riescono ad avviarsi perché la burocrazia ha sostituito ogni buona prassi, dall’avviamento assistito al controllo di produzione. Tutto si basa sulla circolazione di carta all’interno di uffici, nei quali prevale la ricerca esasperata dell’autotutela a scapito dello sviluppo. E questa danneggia tutti, in una spirale che va assolutamente interrotta”.

“Facciamo almeno  un primo concreto passo verso la semplificazione – esorta Bellotti – Le Amministrazioni locali adottino standard condivisi su tutto il territorio provinciale e applichino in modo intelligente le tecnologie digitali, mettendo in rete tutti gli interlocutori che si interfacciano con le imprese, diversamente da quanto sta avvenendo, ad esempio, per la vicenda della fatturazione elettronica, ennesimo incubo per le imprese”.

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