Macachi Unife, le motivazioni sull’inammissibilità del ricorso
La Cassazione ha depositato le motivazioni con cui dichiara inammissibile il ricorso presentato dalla Procura contro il mancato sequestro dei macachi detenuti nei laboratori di Unife
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Balboni parla come avvocato e come presidente della Commissione Affari Costituzionali e sbaglia clamorosamente in entrambi i ruoli nel nome di una propaganda politica antica e ben nota
In Galleria Matteotti un 14enne con coltello disarmato dagli street tutor dopo un presunto tentativo di rapina ai danni di due coetanei, indagano i Carabinieri
Sarà il medico legale Margherita Neri - che aveva già effettuato una prima ispezione cadaverica esterna la sera stessa della tragedia - a eseguire l'autopsia sul corpo di Juda Eniezebata, il 27enne di nazionalità nigeriana morto lo scorso mercoledì (26 novembre) all'incrocio tra via Bologna e via Leonello Poletti
Prima ha sottratto circa 250 euro dal registratore di cassa di una bancarella del mercato, poi ha tentato la fuga in bicicletta. Un piano durato però ben poco: un cittadino di origini nordafricane lo ha raggiunto e bloccato, recuperando il denaro, prima dell'arrivo della Polizia di Stato
E’ stata archiviata dal gip la posizione di cinque medici degli ospedali di Cento e Ferrara indagati per la morte di due feti e denunciati dalla partoriente, una donna di 43 anni, che li accusò di averle procurato un aborto per l’inadeguatezza delle cure prestatele circa quattro anni fa.
Secondo il gip Danilo Russo, infatti, la causa della morte è da attribuire a una grave infezione della partoriente che si è estesa ai due feti che portava in grembo.
La donna con la sua denuncia fece avviare l’indagine sospettando anche che una delle due bimbe fosse nata viva e poi sottratta. Ma i cinque medici legali incaricati dalla procura stabilirono che i feti vennero espulsi morti proprio in seguito all’infezione, escludendo i medici da qualsiasi responsabilità.
Nello stesso tempo il gip ha dato ragione alla 43enne sulla condotta del personale dell’ospedale di Cona per la scarsa attenzione prestata, pur non essendovi profili penali su tali comportamenti. Anche per quanto riguarda lo smarrimento dei documenti riguardanti l’espulsione del secondo feto il giudice ha ravvisato negligenza, ma non dolo, tale da destare nella famiglia, che valuterà il ricorso contro l’archiviazione, il sospetto che si sia voluta nascondere la sorte della bimba.
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