E’ stata archiviata dal gip la posizione di cinque medici degli ospedali di Cento e Ferrara indagati per la morte di due feti e denunciati dalla partoriente, una donna di 43 anni, che li accusò di averle procurato un aborto per l’inadeguatezza delle cure prestatele circa quattro anni fa.
Secondo il gip Danilo Russo, infatti, la causa della morte è da attribuire a una grave infezione della partoriente che si è estesa ai due feti che portava in grembo.
La donna con la sua denuncia fece avviare l’indagine sospettando anche che una delle due bimbe fosse nata viva e poi sottratta. Ma i cinque medici legali incaricati dalla procura stabilirono che i feti vennero espulsi morti proprio in seguito all’infezione, escludendo i medici da qualsiasi responsabilità.
Nello stesso tempo il gip ha dato ragione alla 43enne sulla condotta del personale dell’ospedale di Cona per la scarsa attenzione prestata, pur non essendovi profili penali su tali comportamenti. Anche per quanto riguarda lo smarrimento dei documenti riguardanti l’espulsione del secondo feto il giudice ha ravvisato negligenza, ma non dolo, tale da destare nella famiglia, che valuterà il ricorso contro l’archiviazione, il sospetto che si sia voluta nascondere la sorte della bimba.
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