Spal
31 Agosto 2018
Si conferma oculata la gestione dei Colombarini, con un sostanziale equilibrio tra ricavi e spese anche nel bilancio 2017

Spal da primato anche nei conti

di Redazione | 3 min

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Nell’euforia generale per questo incredibile primato in classifica, l’autorevole portale calcioefinanza.it fa il punto della situazione per quanto riguarda gli aspetti finanziari legati alla società del presidente Mattioli.

L’incredibile scalata avvenuta sul campo negli ultimi anni infatti, è andata di pari passo con l’esponenziale crescita economica della Spal, sia nei costi che nei ricavi. Parlando di numeri nudi e crudi, sono gli introiti ad essere letteralmente esplosi passando dai 2.818.666€ del 2015, ai 6.511.516€ arrivando infine ai 26.603.976€ del 2017.

A farla da padrone in questo caso sono i diritti televisivi che ammontano a 14,9 milioni di euro seguiti dei 4 milioni dei ricavi pubblicitari e dai 3 milioni di incassi dalle gare. Queste tre voci nel bilancio 2016 portarono alla Spal rispettivamente solo 200 mila, 305 ed 1 milione di euro. E’ dunque evidente l’abisso tra la serie maggiore e le altre categorie del calcio nostrano soprattutto da questo punto di vista.

Come più volte ripetuto dai vertici della società, l’oculatezza alla gestione economica ha la massima importanza e deve andare di passo con quella sportiva. Il fatto che la famiglia Colombarini dia seguito a queste parole, risalta nei costi evidenziati nel bilancio 2017 che sono praticamente corrispondenti ai ricavi.

Semmai ci fosse bisogno di ribadirlo, anche per quanto riguarda gli esborsi necessari la serie A è tutto un altro mondo. I costi operativi infatti ammontano a 27.722.443€ , in notevole crescita rispetto ai soli 8.150.141€ del bilancio 2016 soprattutto per quanto riguarda il costo del personale passato da 4,1 milioni ai 16,7 milioni del 2017 (di questi, 11 milioni sono stati spesi solo per i compensi dei calciatori).

Tra le due voci complessive il saldo è negativo di circa un milione di euro, tutto previsto comunque come spiega il Cda nella relazione sul bilancio: “Il risultato operativo risulta negativo per € 1.118.467, contro un risultato operativo negativo del precedente esercizio di € 1.638.625.

Per una corretta interpretazione del risultato economico operativo, è necessario precisare come i costi del personale comprendano il premio riconosciuto per la promozione in Serie A di complessivi € 2.163.500; i costi della produzione, depurati da tale componente eccezionale, si sarebbero attestati ad € 25.558.944, per cui il risultato operativo “ordinario” sarebbe stato positivo per € 1.045.032, indicatore di un’oculata gestione economica della Società”. Questo deficit non deve preoccupare “in quanto ampiamente coperto dalle riserve patrimoniali costituite dai versamenti della società controllante”.

Nulla di tutto ciò sarebbe ovviamente possibile senza la ‘Vetroresina’ della famiglia Colombarini, capace di versare quasi cinque milioni di euro per ripianare gli esercizi degli ultimi tre anni in casa Spal.

Aspetto che lo stesso Consiglio di amministrazione evidenzia: “Va quindi dato il massimo risalto al rilevante sforzo finanziario profuso dal socio Vetroresina Spa per assicurare il supporto patrimoniale/finanziario della Società, senza il quale i risultati sportivi raggiunti nell’esercizio sociale e nei precedenti non sarebbero né lontanamente realizzabili, né ipotizzabili; i risultati sportivi – in tale circostanza – passano in secondo piano: è la garanzia del sostegno del socio di riferimento che permette di gestire l’azienda sportiva con la dovuta serenità, a beneficio dei risultati sportivi stessi”.

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