Cronaca
2 Agosto 2018
L'Fsp (ex Ugl) ha inviato una lettera aperta al ministro Salvini dopo l'escalation di violenza tra gruppi di nigeriani. Ma dalla questura arriva una secca smentita

“Poliziotti abbandonati: devono pagarsi i giubbotti antiproiettile”. Ma l’allarme del sindacato è smentito dalla Questura

di Ruggero Veronese | 3 min

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Forze di polizia ridotte allo stremo delle risorse e impossibilitate a svolgere in sicurezza le proprie mansioni di controllo del territorio, al punto che a Ferrara gli agenti delle volanti sono stati costretti a spendere di tasca propria 400 euro a testa per comprarsi nuovi giubbotti antiproiettile.

Appare davvero impressionante l’allarme lanciato dal sindacato Fsp (ex Ugl), che ha inoltrato una lettera aperta al ministro dell’Interno Matteo Salvini (firmata dal vice segretario nazionale Fabio Zaccarini e dal segretario provinciale David Marinai) per invitarlo a visitare la città estense e osservare con i propri occhi le dinamiche di spaccio e criminalità, che in queste settimane stanno portando a un’innegabile escalation di violenza.

“Ci sentiamo abbandonati – scrivono Zaccarini e Marinai -, ci pare che nessuno sia disposto a prendere le nostre difese, nessuno sembra darci supporto, nessuno che ci faccia capire che non siamo soli. A mero titolo di esempio, i colleghi delle volanti di Ferrara, Signor Ministro, si sono comprati i giubbotti anti proiettile di tasca loro al costo di 400 Euro!!!! Giubbotti che indossano per tutto il turno, per il solo timore di venire accoltellati in uno delle decine di interventi giornalieri che effettuano. Ma dove siamo arrivati?”.

Ma davvero le forze dell’ordine versano in una tale situazione di crisi da non riuscire ad equipaggiare adeguatamente i propri uomini? Meglio chiarirlo il prima possibile: la risposta è no. Dall’ufficio di Gabinetto della questura, contattato da Estense.com, arriva infatti la secca smentita: “Ogni pattuglia esce con due dispositivi di sicurezza individuale, i giubbotti antiproiettile, tutte le volte che va a fare un servizio. È vero che esistono problematiche legate alla carenza di risorse e personale, ma questo allarme è assolutamente esagerato e infondato“.

Nonostante la questione dei giubbotti antiproiettile sollevata dal sindacato venga etichettata come una ‘bufala’, vale comunque la pena analizzare il resto del discorso di Zaccarini e Marinai, che affermano di scrivere “dopo l’ennesimo episodio barbarico accaduto a Ferrara tra bande di nigeriani”. I rappresentanti dell’Fsp vedono negli scontri tra bande di spacciatori “una vera e propria ‘guerra’ con sistemi giustizialisti paragonabili ai disumani narcos colombiani, famosi per ‘regolare’ i propri conti a colpi di machete. Ma qua siamo a Ferrara Signor Ministro, siamo gente che non è abituata a queste cose, siamo gente tranquilla, perbene, lavoratori di provincia, che, giorno dopo giorno, si vede sempre più sopraffatta da una violenza che non è mai stata nel nostro Dna e mai lo sarà. La gente ha paura di andare a passeggio per i nostri parchi cittadini, paura di portare i nostri bambini a giocare, certe zone sono diventate “off limits” anche di giorno”.

Secondo l’Fsp, “tutto questo succede nell’indifferenza totale della politica locale, che, tranne per qualche rara eccezione, sembra lasci che tutto scorra e vada nel dimenticatoio, facendo in modo che lentamente, la paura, diventi la normalità, nella speranza che questa gente, la gente perbene del nostro Paese si assuefagga a questa violenza. Siamo convinti che anche Lei non voglia e non possa accettare una situazione simile. La sensibilità che ha dimostrato verso i temi della sicurezza e verso la nostra categoria di servitori dello Stato è encomiabile, ma adesso alle parole devono seguire i fatti. La invitiamo a Ferrara Signor Ministro, perché possa vedere coi suoi occhi cosa è diventata quella che fino a qualche anno fa era una bomboniera, culla di cultura e crogiolo di dinastie che, con lustro, hanno fatto la storia dell’Italia”. Un’allarme sicurezza che non è certo campato per aria, ma che probabilmente risulterebbe più efficace senza una ‘bufala’ come condimento.

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