“Ha dell’incredibile la situazione in via Modena, dove si sono concentrati geograficamente numerose strutture di accoglienza per un totale di circa 100 presunti richiedenti asilo. Il problema è che tale concentrazione porta a una sorta di effetto ghetto che, unito al già assodato isolamento provocato dalla criminalità che imperversa nella vicina zona Gad, diventa un rischio reale per i cittadini della zona”.
Ad affermarlo è il consigliere comunale Alessandro Balboni, che interviene a proposito dei 36 migranti spostati dall’ostello di corso Biagio Rossetti a una palazzina di via Modena.
Per il consigliere è però solo uno spunto per criticare il Pd, sia a livello locale che nazionale, sulla gestione dell’immigrazione. “Il Pd, dopo anni di negazione dei problemi che legano immigrazione e sicurezza in tutta Italia, si ritrovò costretto a prendere scelte contrarie ai propri principi – sostiene Balboni -. Ricordate quando arrivò Minniti al Ministero degli Interni? O quando Renzi sdoganò il celebre slogan “aiutiamoli a casa loro” scippandolo a partiti di destra? Di fronte al sacrosanto malcontento dei cittadini il Pd ha tentato di virare a destra, riducendo il numero di sbarchi e avanzando, addirittura, proposte di buonsenso. Peccato che per anni chiunque avesse affermato gli stessi principi fosse inevitabilmente tacciato di razzismo e fascismo. Purtroppo, nel frattempo, molti danni sono stati fatti alla nostra città e all’Italia”.
Tornando a via Modena, per Balboni “L’aspetto più curioso della vicenda è che una trentina di tali richiedenti asilo ha soggiornato per anni in un ostello del centro, vicino al Palazzo dei Diamanti. Che in una città che dovrebbe essere a vocazione turistica come Ferrara si preferisca mettere in ostello dei presunti profughi piuttosto che lasciarlo ai suoi naturali ospiti, è semplicemente folle e indice di una mentalità sbagliata. La soluzione del problema – conclude – è il blocco navale al largo delle coste libiche, il rimpatrio di chi non ha diritto di rimanere in Italia e una semplificazione delle procedure burocratiche. Soluzioni di buonsenso, non di natura politica”
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