Eventi e cultura
17 Luglio 2010
Ricca l'antemprima, poi alle 21.50 il giovane talento del folk-rock salirà sul palco di piazza Castello

Paolo Nutini, l’italo-scozzese che incanterà Ferrara

di Redazione | 4 min

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Il giovanissimo scozzese di origine italiane ha stabilito il record di permanenza nelle chart inglesi grazie a uno stile che va oltre il glamour pop, privilegiando un folk-rock di stampo chitarristico, fatto di ballate struggenti dove prevalgono la voce roca e blueseggiante e sonorità acustiche in bilico tra soul e rhythm’n’blues. 

Dopo il sold-out della Tempesta Sotto Le Stelle, ultimi biglietti disponibili per l’attesa performance di questa sera a ‘Ferrara Sotto Le Stelle’, vista la qualità e  la  caratura  internazionale dell’artista, capace di raggiungere un pubblico fatto di adulti come di giovanissimi, oltre all’ampia porzione di fedelissimi del festival.
Questo in effetti è il tipo di risonanza che accompagna Paolo Nutini fin dal suo esordio, ancora diciottenne, caratterizzato da vendite importanti e consensi eterogenei, praticamente unanimi.

Quella del giovane scozzese di chiare origini italiane è la più bella e “classica” delle favole.
Nato a Pasley, vicino a Glasgow, padre toscano e madre scozzese, gestori di un negozio di fish and chips, entra nel mondo della musica dalla gavetta, ricoprendo i ruoli di roadie e tecnico di studio, in attesa di dare sfogo alle sue velleità artistiche, prima di finire catapultato, un giorno, sul palco di un festival locale come rimpiazzo di un artista che non si era presentato in tempo.

L’occasione è sfruttata appieno se è vero che da lì l’escalation di Paolo non si è più fermata, ed è tuttora in rapida ascesa: il ragazzo, allora diciassettenne, viene notato dal produttore dei Coldplay Ken Nelson, che lo porta a Londra a firmare un contratto con la Atlantic.

Internet fa il resto: alcuni suoi brani diventano immediatamente popolari grazie al passaparola e Nutini si ritrova ben presto ad aprire le date di artisti quali Amy Winehouse.

Il 2006 è l’anno della svolta, con l’uscita di These Streets, 2.300.000 copie vendute, un disco, a detta sua, registrato in fretta, con l’urgenza di esprimersi e di fissare su supporto quel talento che stava letterlamente esplodendo: quella sorta di “X-factor” che si cerca oggigiorno con morbosa ostinazione in televisione e che è invece quasi sempre capace di esprimersi e di trovare la via di affermarsi per strade del tutto diverse.

Il repertorio poggia inevitabilmente su ballate stranianti e strazianti, intrise di angoscia e ingenuità adolescenziale da diario personale, tratto che Nutini non si vergogna a sbandierare, nelle quali la voce calda e sabbiosa impasta gli accordi della chitarra che imbraccia, venature bluesy figlie anche di ascolti non scontati per un diciottenne degli “Anni Zero”: i classici Stax, i re del soul, Cab Colloway, Louis Armstrong.

Quello che si va via via affermando su scala planetaria è un’artista che è anche autore e produttore dei suoi brani e che non si può certo liquidare come “fenomeno pop” nonostante l’immensa popolarità che gli piove improvvisamente addosso. La qualità del suo lavoro gli viene riconosciuta anche da ben più illustri colleghi, tramite inviti ad aprire e a duettare con Rolling Stones e Led Zeppelin, tra gli altri.

Il secondo album, Sunny Side Up (2009), arriva a confermare le ottime premesse, anzi se possibile a migliorarle, e da subito rivaleggia col predecessore in termini di vendite e mesi al top delle charts britanniche (ben sei), per non menzionare l’incetta di premi e award-nominations conseguite.

Finalmente Paolo ha ora la possibilità di focalizzarsi maggiormente su composizione e registrazione e di coinvolgere la sua affiatatissima band nel processo creativo, dimostrando di saper mescolare i generi con eleganza, senza mai tradire l’organicità del tutto. Il frutto sono pezzi folksy che vanno alla ricerca delle origini, sempre densi di emozioni, specchio di sé, che però si espandono verso note e colori ragtime e swing, pieni di fiati, gioiosi e trainanti, come l’ultimo singolo “Pencil Full Of Lead”.

Ecco che lo ritroviamo, così, a Ferrara come headliner di un lungo tour europeo dopo avere spopolato a Roma per il concerto del Primo Maggio e essersi lasciato alle spalle sold out e folle ammaliate in ogni piazza toccata.
 
In apertura di esibizione, due compagni di management e etichetta, Liam Gerner e Carly Connor, entrambi pronti a lanciare il loro primo disco.
Il primo, astro nascente del folk-rock, nonostante l’età (26 anni), è un vero stakanovista dei palchi di tutto il mondo, dalla natia Australia dove fu notato da Peter Gabriel, al successo mondiale del progetto Empire Of The Sun, per il quale ha suonato le chitarre, passando per i supporti a star del rock come Paul Weller, Duffy, Amy McDonald, Gabriel appunto, Alanis Morrissette.
Carly Connor, scozzese come Nutini, è una giovanissima promessa della musica britannica.
Arrivata come lui alla ribalta a solo 18 anni, spesi interamente a cantare e a comporre alla chitarre melodie affini alla sua incredibile voce, si ispira al migliore glamour pop-rock e ad artisti dalla personalità graffiante come Tina Turner e Janis Joplin.

PAOLO NUTINI + LIAM GERNER + CARLY CONNOR
Piazza Castello – Ferrara  
Orari:
Apertura porte: ore 19:30
Liam Gerner: ore 20:10
Carly Connor: ore 20:50
Paolo Nutini: ore 21:50

Ingresso: 25 euro.
Info: 348/6117254
Ulteriori informazioni sono reperibili presso il sito web della rassegna: www.ferrarasottolestelle.it

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