Fiscaglia
22 Maggio 2018
Percorso di alternanza scuola-lavoro del Dosso Dossi per recuperare l'anima verde e pulsante nel cuore di Fiscaglia

Gli studenti ritrovano gli alberi perduti del parco di Migliarino

di Redazione | 3 min

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Migliarino. Giovedì 31 maggio dalle 10 presso il parco pubblico di Migliarino avrà luogo la presentazione alla cittadinanza del progetto “Da cosa nasce cosa”, condotto e sviluppato dagli alunni della classe 5^D di indirizzo Grafico del liceo “Dosso Dossi” di Ferrara in collaborazione con il Comune di Fiscaglia.

Il progetto, sviluppato all’interno di un percorso di alternanza scuola-lavoro, ha visto impegnati i ragazzi fin dall’inizio di marzo nello studio del tessuto urbano di Migliarino, nell’analisi e nella mappatura del parco Pavanelli, nella realizzazione di una serie di proposte progettuali per la realizzazione di 5 installazioni all’interno dello stesso e negli apparati di comunicazione e di fruizione del progetto (compreso un sito e una serie di mappe anche multimediali).

Già in passato i due enti avevano collaborato nella creazione del Viale dell’Arte sito in viale Matteotti, dove ancora oggi è possibile ammirare sculture e installazioni realizzate dall’allora istituto d’arte di Ferrara. Migliarino, che negli anni ha saputo continuare questa tradizione artistica arricchendo i propri spazi di ulteriori interventi e opere pubbliche, torna oggi a collaborare con il liceo artistico per la creazione e la realizzazione di questo nuovo progetto.

“Da cosa nasce cosa”, titolo dal chiaro omaggio all’architetto e designer Bruno Munari, nasce da un’idea degli studenti della classe 5^D – Grafica coordinati dalle profesoressa Federica Zabarri e Erika Latini e seguiti dal tutor Antonio Molossi che, a partire da un recente accadimento, hanno indagato alcuni aspetti peculiari del parco pubblico di Migliarino: nell’estate del 2017, una tromba d’aria si è abbattuta sul Basso Ferrarese causando la caduta di centinaia di alberi su tutto il territorio e segnando una perdita ingente anche nel parco di Migliarino.

All’interno di un panorama più ampio, questo piccolo evento di cronaca acquista a livello locale aspetti connotativi di grande rilievo. Il parco cittadino si colloca infatti nel cuore del tessuto abitativo, funge da punto di riferimento e ritrovo, porta con sé parte della storia locale e di quel personaggio emblematico che fu Giuseppe Pavanelli, considerato da molti il ‘creatore’ illuminato di Migliarino. La perdita da parte della comunità di molti degli alberi (pluri-decennali) che lo costituivano ha inevitabilmente segnato un cambiamento, un’incrinatura nel tessuto locale.

Ri-trovare gli alberi perduti del parco di Migliarino è stata la sfida espressiva, iconografica e visiva che in questi mesi ha visto impegnati gli alunni liceo Dosso Dossi. “Dopo una prima ricerca sul campo ci siamo resi subito conto che il parco di Migliarino ha cambiato molti aspetti durante gli anni – raccontano i ragazzi -. Da antico podere a parco privato e poi pubblico, in una bella mappa ad acquerello risalente a 15 anni fa oggi conservata in municipio, è possibile vedere un primo tentativo di censimento arboricolo dell’intera area. Oggi parte di quegli alberi non esiste più, altri sono stati piantati e gli esemplari più grandi drasticamente potati perdendo in parte la loro identità. Ma ciò che persiste del parco è la sua anima verde e pulsante nel cuore di Migliarino. Così percorrendo i suoi vialetti è possibile riscoprire e ritrovare una serie di alberi importanti che persistono ancora al confronto con la mappa del 2003 e che continuano a lasciare una indelebile traccia di sé all’interno del parco. “Da cosa nasce cosa” racconta la storia di dieci di loro: li segnala, se ne fa carico, cerca di raccontare le loro storie e per alcuni ne propone una installazione così da farli rivivere all’interno del parco. “Da cosa nasce cosa” cosa vuole essere un invito rivolto ai migliarinesi a continuare la nostra ricerca”.

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