Riva del Po
29 Aprile 2018
I cinque buoni fruttiferi postali risalivano agli anni '70, ciascuno valeva 100mila lire

Trova un piccolo tesoro mentre restaura un mobile

di Redazione | 2 min

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Berra. Un ritrovamento che vale quasi un anno di stipendio. È quanto capitato, fortuitamente, a un cittadino del berrese che a marzo, nel restaurare un mobile antico, ha rinvenuto cinque buoni fruttiferi postali datatati anni ’70, ognuno del valore di 100mila lire di allora.

Non moltissimo in senso assoluto, ma per tutti quegli anni quei buoni hanno continuato a fruttare, almeno fino alla loro scadenza. E soprattutto, di quei buoni dimenticati nessuno aveva più contezza fino al loro ritrovamento. L’uomo si è quindi rivolto a un’associazione per ottenere il saldo, e subito arriva la prima sorpresa: tra interessi maturati dal titolo, quelli legali, rivalutazione monetaria e capitalizzazione quei titoli ora hanno un valore stimato che si aggira sui 17mila 500 euro.

L’uomo ha quindi dato mandato ai legali dell’associazione di procedere, i quali hanno quindi subito proceduto a una diffida nei confronti di Poste Italiane — che colloca sul mercato in via esclusiva i titoli emessi in realtà dalla Cassa Depositi e Prestiti — e del ministero delle Finanze, responsabili in solido per il saldo dei titoli.

La cifra importante ma non pesantissima e la prospettiva di una battaglia legale ha quindi prodotto l’assenso da parte delle Poste al rimborso dei titoli postali comprensivi degli interessi e della rivalutazione monetaria, ponendo un lieto fine alla vicenda per il berrese.

Per tutti gli altri, vale un memento: i buoni fruttiferi postali vengono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e collocati in via esclusiva negli uffici postali. Possono avere scadenze anche lunghissime, fino a 30 anni dalla collocazione del titolo. Dopo la scadenza smettono di fruttare interessi e possono essere rimborsati entro 10 anni dal titolare del buono, senza che siano ammesse deleghe (anche se i buoni rientrano nella successione ereditaria), presso ogni ufficio postale previa prenotazione del rimborso. Scaduta anche la prescrizione — ovvero i dieci anni successivi alla scadenza del buono — questi diventano irrecuperabili. Tutti consigli che però valgono solo per i buoni cartacei, come in questo caso, perché quelli dematerializzati non si prescrivono mai: alla loro scadenza vengono infatti rimborsati automaticamente con un accredito presso il conto corrente postale o bancario del sottoscrittore.

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