Attualità
12 Aprile 2018
Confermato l’impegno su tre turni di lavoro 7 giorni su 7. Ipotesi telepass per i pendolari

Ponte sul Po. Aperture da Anas e Autostrade

di Redazione | 4 min

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Lavori no stop per chiudere il cantiere in quattro mesi e telepass per i pendolari. Sono le conferme che arrivano dal tavolo istituzionale sulla chiusura del Ponte sul Po di Pontelagoscuro.

L’incontro, tra i rappresentanti dei Comuni di Ferrara e Occhiobello, delle Regioni Emilia Romagna e Veneto, di Anas e Società Autostrade, si è svolto nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 12 aprile, nella sede della direzione terzo tronco Autostrade a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. La nota congiunta dei comuni di Ferrara e Occhiobello fa sapere che è “confermato da parte di Anas l’accordo con l’impresa per limitare la durata del cantiere relativo alla manutenzione del ponte sul Po a 4 mesi, con lavorazioni su tre turni per 7 giorni su 7, e la partenza del cantiere il 21 maggio 2018”.

Autostrade ha accettato la richiesta delle istituzioni di non far gravare sui residenti delle due sponde e sui pendolari il pedaggio per chi sarà obbligato a prendere come percorso alternativo l’A13 tra Occhiobello e Ferrara Nord.

Su questo punto la società sta “studiando modalità di agevolazioni nel tratto tra i due caselli. In modo particolare, anche al fine di non congestionare la viabilità di accesso ai caselli, le agevolazioni saranno rivolte agli utenti già in possesso o che si doteranno di telepass”.

Ipotesi queste che saranno oggetto di confronto e definizione anche con il Ministero delle Infrastrutture.

Un incontro “molto positivo” per l’assessore Aldo Modonesi: “abbiamo portato a casa il risultato che volevamo, ovvero la disponibilità di Autostrade a non vedere aumentati i propri ricavi dalla chiusura del ponte sul Po.
Il nostro lavoro continuerà nei prossimi giorni sia con Anas che con loro sulle modalità di esenzione e agevolazione. E continueremo a lavorare per garantire anche la mobilità di cicli e pedoni e di chi usa il trasporto pubblico. Con l’obiettivo che abbiamo avuto fin da subito di ridurre i disagi e i tempi”.

Non gravare sui cittadini che prenderanno l’autostrada era anche l’obiettivo di Daniele Chiarioni, sindaco di Occhiobello. E la volontà della società Autostrade di studiare agevolazioni, “conferma che gli utenti non devono essere penalizzati economicamente quando il ponte non sarà più transitabile. Saranno quattro mesi in cui l’unica alternativa sarà l’autostrada perciò non si può pretendere che il costo della tratta sia a carico dei cittadini e le prossime settimane saranno utili per chiarire a livello ministeriale la copertura di questi costi”.

Il primo cittadino attende ora di conoscere la definizione delle fermate dei treni regionali veloci a Santa Maria Maddalena.

Dell’atteggiamento positivo di Anas e Autostrade si compiace il capogruppo del Pd in Regione Paolo Calvano: “dimostra che i nostri appelli sono stati ascoltati e c’è collaborazione. Credo che con questo incontro sia stato fatto un passo avanti volto a limitare al massimo i disagi che causerà la chiusura del ponte”.

Calvano fa presente che “tutte le istituzioni ora auspicano che siano messe in campo ulteriori azioni a tutela dei pendolari e che Autostrade confermi l’esenzione del pedaggio nel tratto compreso tra i caselli di Ferrara Nord e Occhiobello, come agevolazione alle migliaia di persone che ogni giorno circolano sull’infrastruttura sul Po. Dalla Regione continueremo a fare la nostra parte, da qui fino al 21 maggio, proseguendo il confronto con i territori e con Anas e Autostrade su modalità di esenzione e agevolazione”.

Al coro di commenti positivi si aggiungono quelli del Pd di Ferrara e del Pd di Rovigo che, assieme ai circoli dei territori interessati, esprimono “soddisfazione per l’incontro in cui sono state prese in forte considerazione le richieste messe in campo per ridurre tempi e disagi derivanti dalla chiusura del ponte sul Po”.

Il Pd ritiene sia “un importante passo avanti, ma la gratuità del tratto autostradale, così come la permanenza del servizio di trasporto pubblico locale (i cui eventuali costi aggiuntivi dovuti all’aumento dei km di percorrenza non dovranno ricadere sul bilancio degli enti locali) rimangono punti cardine per ridurre ancora di più i disagi dei cittadini, così come la sicurezza degli operai impegnati nei lavori e l’aumento delle fermate dei treni alle stazioni di Pontelagoscuro e Occhiobello”.

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