Chiamata in causa a più riprese sulla vicenda delle scuole ex Banzi, Paola Peruffo torna sull’argomento per “controbattere alle domande provocatorie rivolte della consigliere Patrizia Bianchini, unitamente ai temi dell’interpellanza presentata da altri consiglieri Pd, maestri nel confondere la realtà”.
“In quell’occasione – ribadisce Peruffo – io non ho impedito a nessuno di parlare, così come non ci sono stati gli attacchi squadristi sobillati da qualcuno pur sapendo che la realtà era un’altra: chi era effettivamente lì ne è testimone”. Per la coordinatrice provinciale forzista, a provocare le proteste è stato “in modo teoricamente ovvio” l’aver convocato “una seduta pubblica in un contesto che non può contenerla: se ci si ragiona sopra forse si riuscirà a comprendere questo aspetto”.
Sulla presenza di presunti non residenti appositamente accompagnati all’incontro a comando, addirittura a bordo di autobus organizzati, Peruffo non ha dubbi: “So per certo che la stragrande maggioranza dei presenti erano residenti del quartiere Boschetto preoccupati, visti i pregressi, dell’utilizzo di una struttura pubblica. Quello di portare frotte di manifestanti su pullman organizzati è sempre stata peculiarità della sinistra che non ho mai invidiato, nè comincerò ora a far mia”.
Gente con i bastoni sotto sedi partitiche? “Non ho assistito ad alcuna scena di questo tipo: se Bianchini ha notizie a riguardo farà bene a presentare regolare denuncia. Se invece sono solo insinuazioni senza fondamento, questo è proprio il modo per istigare rancore e odio sociale. Di gente che mena bastoni – aggiunge Peruffo – la città purtroppo è piena, specie in Gad e altri quartieri: non si tratta però nè di politici e nella stragrande maggioranza dei casi neppure di italiani. Di questo ne sono accorti quasi tutti, come testimonia la clamorosa debacle della sinistra alle ultime elezioni, e la lezione rischia di essere replicata alle prossime amministrative. Non invito neppure più ad aprire gli occhi perché tanto è inutile”.
Portando infine “esempi reali di comportamenti fascisti”, Peruffo ricorda le decine di incontri pubblici presso piazze o università a cui dovevano prender parte esponenti del centro-destra saltati per le violenze di gente incappucciata e armata, proveniente dai centri sociali, con chiari azioni, quelle sì, squadriste e fasciste e chiude con un monito: “Attenzione a confondere il folklore con la violenza: del primo, che non rispecchia il mio modo di fare politica, risponderanno i diretti interessati; sul secondo aspetto, probabilmente Bianchini, come Turri, Cristofori e Guzzinati hanno sbagliato destinatari. La sottoscritta, ma più in generale Forza Italia, si ritengono un baluardo di democrazia e rispetto per gli avversari contro ogni sopruso. Sarebbe bello che gli stessi principi venissero riaffermati, con i fatti, anche da chi attualmente rappresenta la maggioranza”
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