Politica
19 Marzo 2018
Il rappresentante Upe: "Siamo prossimi al punto di non ritorno, la Regione deve fare di più"

Bracconaggio. Falciano contro Calvano: “Le proposte dei pescatori sono rimaste inascoltate”

di Redazione | 5 min

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Convenzione per la vigilanza, coordinamento tra forze dell’ordine, natante attrezzato per il presidio, fondi per lo smaltimento del pescato, aree di pesca regolamentate, fermo pesca notturno e sospensione della pesca professionale sul Po. Sono le proposte provenienti dal 2016 dalle associazioni di pesca per il contrasto al bracconaggio ittico.

“Troppe richieste e proposte progettuali rimaste inascoltate dagli amministratori della Regione Emilia Romagna che devono fare di più sulla pesca e la tutela delle acque interne perché siamo prossimi al punto di non ritorno” denuncia Marco Falciano, rappresentante dell’associazione Upe – Unione Pescatori Estensi, in risposta alle dichiarazioni di Paolo Calvano, “con cui non ci troviamo d’accordo perché le norme non servono a nulla se non si predispongono adeguati strumenti di controllo e contrasto ai fenomeni delinquenziali”.

Falciano chiede al consigliere regionale Pd di procedere a un “riesame delle proposte progettuali giunte dai pescatori sportivi perché abbiamo bisogno di fondi, progettualità e coordinamento per il controllo e la tutela ambientale del nostro territorio”, prima di rendicontare “la nostra attività realizzata con le associazioni di settore negli ultimi anni, e purtroppo rimasta priva di effetti”.

La prima richiesta (negata) di istituire un fondo, o meglio una convenzione, tra gli enti locali della provincia di Ferrara per sostenere economicamente i corpi di vigilanza destinati al controllo e al contrasto del bracconaggio ittico, rivolto all’ufficio Pesca Territoriale, risale a gennaio 2016. Un mese dopo – spiega sempre Falciano – arriva la richiesta di coordinamento tra più corpi di forze dell’ordine per contrastare il fenomeno del bracconaggio ittico in Emilia Romagna.

Questa forma di coordinamento – presentata da tutte le principali associazioni di pesca riconosciute Fipsas, Arci Pesca, Upe, Gsi, Pescatori Fai da Te, Cfi, Amici della Golena all’assessorato competente – “non è mai avvenuta – segnala il pescatore -, né è stato indetto un tavolo di discussione con i rappresentanti delle forze dell’ordine rappresentanti delle guardie giurate ittiche volontarie, polizia provinciale, carabinieri, polizia di Stato e del Servizio Veterinario”.

In considerazione della grave minaccia del bracconaggio nella provincia estense, Fipsas ed Upe sempre nel febbraio del 2016 richiedono al tecnico competente, dell’ufficio pesca territoriale, la possibilità di istituire un tavolo di consulta locale, richiesta negata a causa del decreto sul riordino delle competenze tra enti provinciali e regionali, così il tavolo è stato istituito solo al termine del 2017.

Rigettata anche l’adesione al progetto Flag Ifepa in tema di tutela ambientale. “Oggetto della richiesta del settembre 2016 – ricorda Falciano – era la creazione di un sito web-database sul bracconaggio ittico in Italia, inoltre si richiedeva la dotazione di un natante attrezzato delle necessarie dotazioni per garantire un presidio del fiume Po in provincia di Ferrara, attualmente non è disponibile nessun natante adibito a tale forma di controllo sull’intero corso d’acqua”.

Si arriva all’operazione Artemide 2, manifestazione mirata a richiedere un aiuto alle istituzioni provinciali per ottenere fondi atti, in particolare, a compensare le spese relative allo smaltimento del pescato durante le operazioni di contrasto al bracconaggio. “Presenti alcuni rappresentanti della Regione all’incontro di novembre 2016, Calvano prese l’impegno di costituire un fondo regionale per lo smaltimento del pescato abusivo rinvenuto nelle operazioni di controllo, così come avviene per il bracconaggio venatorio – rivela Falciano – ma il fondo non è ancora costituito”.

Non è pervenuta alcuna risposta anche per la richiesta di regolamentare le aree di pesca in provincia. Il progetto redatto nel dicembre 2016 dalle associazioni Upe e Fipsas, dopo aver ottenuto il parere favorevole dell’Ufficio Regionale Agricoltura, Caccia e Pesca, è stato inviato agli uffici comunali, all’Ufficio Territoriale Caccia e Pesca, e al presidente della Provincia affinché si procedesse con le richieste di gestione da parte dei singoli Comuni interessati. “Unico comune richiedente è stato Bondeno, richiesta comunque sospesa dalla Regione” aggiunge Falciano.

La richiesta relativa all’istituzione del fermo pesca in regione e all’aumento della licenza di pesca sportiva da 22,72 euro a 30 euro – sottoscritta nel gennaio 2017 da Fipsas, Upe, Aci Pesca ed Enal Pesca – “è rimasta inascoltata – ribadisce –  nonostante provenisse dai rappresentanti della pesca sportiva e professionale”.

Ancora in sospeso anche la richiesta di istituzione del fermo pesca notturno nel territorio estense – sottoscritta da Fipsas, Gsi, Upe e Federcoopesca nel marzo 2017 e indirizzata all’Ufficio Agricoltura Caccia emiliano romagnolo – e di sospensione della pesca professionale sul Po dal Comune di Bondeno a quello di Berra, rivolta nell’aprile 2017 ai Comuni interessati (Bondeno, Ferrara, Ro Ferrarese, Berra) e alla Provincia di Ferrara, “che avrebbe dovuto rivolgerla a sua volta alla Regione – chiosa Falciano – ma che non è stata ancora inoltrata”.

Sul punto interviene per il M5S anche Ilaria Morghen: “Non avete mai fornito le associazioni che si adoperano a difesa dell’integrità territoriale dei fondi e dei mezzi indispensabili”. L’esponente pentastellata attacca Calvano sia perché “pubblicizza strumenti che non hanno avuto ricadute di nessun genere nel contrasto al bracconaggio”, sia perché “non menziona minimamente la mia battaglia in consiglio comunale per chiedere l’approvazione di un regolamento per il sequestro e la restituzione alle Gev dell’attrezzatura dei bracconieri che invece loro continuano a fare marcire nei depositi provinciali. Battaglia che il suo collega Finco e colleghi hanno provato ad annacquare come al solito”.

La consigliera pentastellata, oltre a chiedere una presa di posizione del sindaco “silenzioso o assente sul tema”, coglie l’occasione per attaccare il Pd: “Le chiacchiere stanno a zero, siete come al solito rimasti alla carta bianca. E infatti il popolo che finalmente ha capito vi ha punito”.

 

articolo modificato alle 10.38 del 19 marzo 2018: a Marco Falciano era stata attribuita erroneamente la qualifica di esponente del M5S, mentre in questa sede parlava solo come rappresentante dell’Unione Pescatori Estensi. Queste le sue precisazioni: “Dopo l’esperienza alle politiche sono tornato ad occuparmi prevalentemente di volontariato, nonostante prosegua la mia attività di collaborazione con tutte le forze politiche che si interessando di tutela ambientale, per fare ciò devo essere assolutamente neutrale. Nell’articolo, che ho scritto come rappresentante dell’associazione ambientale di cui faccio parte, UPE – Unione Pescatori Estensi, compaio invece come “Falciano (M5S)” nel sottotitolo. Preciso che io non ho alcun ruolo formale all’interno di alcuna forza politica. Inoltre non sono nemmeno presidente di UPE, come erroneamente riportato, ma sono solamente il coordinatore delle sue Guardie Volontarie. Preciso ciò perchè, tornando ad occuparmi di associazionismo e volontariato, ho la necessità di assumere una posizione neutrale, ed essere identificato ancora come rappresentante del Movimento è controproducente per la mia attività.”

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