Economia e Lavoro
25 Febbraio 2018
I sindacati: "Scioperiamo, ci spettano 30 euro, ne arrivano 11 lordi"

“Ci trattengono i soldi dell’aumento salariale”. Gomma plastica in sciopero

di Redazione | 2 min

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di Simone Pesci

Il settore della gomma plastica torna in agitazione. E lo fa con un maxi sciopero generale previsto dalle 6 del 28 febbraio fino alle 6 dell’1 marzo, 24 ore tonde che, se si sommano alle 8 ore che i sindacati promettono di fare entro aprile, fanno 32 ore di astensione al lavoro, “mai viste da 20 anni a questa parte”, si affretta a dire Luigi Baiano, Femca-Cisl.

Il motivo che porterà i lavoratori a incrociare le braccia è, sostanzialmente, economico. Federgomma, infatti, a gennaio 2018, ignorando le acque già agitate dei lavoratori del settore e dei sindacati, ha dato mandato alle aziende di “procedere unilateralmente” a trattenere 19,06 euro dei 30 erogati secondo l’aumento dei minimi salariali, previsti dal contratto collettivo nazionale vigente. I lavoratori, a fronte di un incremento di 30 euro si troverebbero, dunque, con 11 euro lordi in tasca in più.

“È un segnale preoccupante” afferma Baiano, che parla di “atteggiamento deprimente” da parte di Federgomma, che utilizza gli scostamenti inflativi come pretesto per trattenere “i soldi dell’aumento”. Diversamente da quello che accade, ad esempio, in Federchimica, che rispetta l’aumento e che, per questo, ha catturato l’attenzione di “alcune aziende che sono passate da Federgomma proprio a Federchimica”.

I sindacalisti restano ancora più basiti perché “non si sta parlando di un settore in crisi, ma al contrario qui si assume” rivela Fausto Chiarioni, Filctem Cgil, il quale parla di una vera e propria “spaccatura con Federgomma dovuta dall’atteggiamento da loro mostrato”. Una spaccatura che sta avvenendo anche “fra le grandi multinazionali della gomma e le piccole aziende della plastica”.

Per Vittorio Caleffi, Uiltec Uil, la scelta di Federgomma è “una forzatura per condizionare il tavolo delle trattative”. E sull’aumento salariale afferma: “Bisogna tenere conto del principio che gli obblighi contrattuali vanno rispettati, il problema è da ricercare nella rappresentatività interna di Federgomma”.

Un vero e proprio terremoto, che per i sindacalisti “non potrà non avere conseguenze nei rapporti a tutti i livelli”.

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