Politica
24 Febbraio 2018
La transazione consentirà un risparmio di 1,4 milioni tra costi legali e interessi di mora

Derivati. Accordo tra Comune di Ferrara e Dexia. Si chiude la causa pagando 1 milione

di Redazione | 4 min

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Il Comune di Ferrara ha trovato un accordo stragiudiziale con la società Dexia-Crediop per chiudere l’annosa vicenda dei contratti derivati.

L’Amministrazione ha trovato un punto di mediazione con la banca per chiudere il contenzioso legale, che – una volta completato l’iter di competenza del consiglio comunale –, secondo la giunta consentirà rispetto alle somme già accantonate un risparmio nell’ordine di 1,4 milioni di euro tra costi legali e interessi di mora, fermo restando il pagamento dei differenziali.

La vicenda parte nel dicembre 2002, quando venne stipulato con Dexia-Crediop un primo contratto di Interest Rate Swap, cioè un contratto attraverso il quale le oscillazioni del tasso variabile che gravava su un pacchetto di debiti a lungo termine del Comune veniva limitato entro un minimo e un massimo predefiniti.

Nell’agosto 2003 il contratto viene rinegoziato. Entrambi i contratti vengono riformulati nel 2005 poiché si erano modificati i pacchetti di debiti coperti dal derivato.

Nel 2012, a quasi cinque anni dallo scoppio della crisi innescata negli Stati Uniti dai mutui sub-prime e dal fallimento della Lehman Bros., che come conseguenza avevano determinato una brusca inversione nell’andamento dei tassi (in particolare l’Euribor), il Comune di Ferrara, dopo un fallito tentativo di accordo con la controparte, decideva, come numerosi altri Comuni e Regioni italiani, di annullare in autotutela il contratto di derivato.

Contro questa decisione unilaterale dell’amministrazione, Dexia-Crediop fece ricorso davanti al Tar e all’High Court di Londra. Poiché presso la Corte era in discussione, tra gli altri, un caso del tutto analogo, che vedeva la stessa Dexia-Crediop in opposizione al Comune di Prato, le parti avevano concordato una sospensione del giudizio, in attesa che la Corte decidesse in merito.

Il Tar nel frattempo respingeva il ricorso di Dexia Crediop contro i provvedimenti di autotutela del Comune, ma confermava la competenza in capo alla Corte inglese.

Al termine del primo grado di giudizio la Corte dava ragione al Comune di Prato, dichiarando la nullità dei contratti Irs. Dexia-Crediop promuoveva appello, il cui esito, ribaltava il giudizio e  si concludeva a suo favore, in quanto la Corte inglese annullava la sentenza di primo grado, respingendo le tesi difensive del Comune di Prato, che erano le stesse del Comune di Ferrara.

A sua volta il Comune di Prato chiedeva di poter presentare ricorso alla Corte Suprema, che nel dicembre dello scorso anno ha respinto la richiesta, consolidando la sentenza di secondo grado, che così diventava precedente vincolante per la causa del Comune di Ferrara e tutte le altre cause analoghe, come confermato dai nostri legali inglesi.

“Altri contenziosi aperti dalle amministrazioni pubbliche italiane (comuni, province e regioni) – fa notare una nota del municipio – hanno portato all’annullamento dei contratti solo in presenza di fattispecie di illecito non prive di rilievo penale escluse nel caso di Prato e in quello di Ferrara.”

Ecco allora la decisione di Ferrara di fermare tutto: “Tenuto conto dell’esito delle cause intentate dal Comune di Prato verso Dexia-Crediop – che hanno progressivamente ribaltato i presupposti su cui ci si era basati per l’annullamento dei contratti –  si è ritenuto quindi utile prendere contatto con la controparte per definire un accordo stragiudiziale, attraverso il quale, a fronte di un immediato pagamento dei differenziali arretrati, si arrivasse a minimizzare i costi legali e di giudizio”.

L’accordo raggiunto, “prevede il pieno riconoscimento della validità, efficacia e conformità alla legge del contratto, il pagamento a Dexia Crediop delle somme contrattualmente dovute e non pagate, nonché l’impegno ad onorare il contratto fino alla sua scadenza naturale del 31 dicembre 2019; il pagamento di circa 1 milione di euro a titolo di parziale ristoro delle spese legali sostenute da Dexia Crediop nonché a titolo di interessi di mora sui ritardati pagamenti”.

Le somme corrispondenti ai differenziali non pagati – come spiegava di recente lo stesso sindaco Tagliani – erano state accantonate anno per anno a partire dal 2012. Aggiungendo quindi a queste l’accantonamento previsto per il 2017 “si arriva sostanzialmente a coprire il totale dei differenziali tranne una piccola differenza, che deriva dalla correzione a consuntivo della stima effettuata in sede di previsione.
Analogamente al 31 dicembre 2016 erano state accantonate a riserva risorse per oltre 2,4 milioni di euro a fronte di spese legali e interessi di mora, calcolate in misura coerente con un pagamento integrale, quindi la transazione determina un risparmio complessivo di circa 1,4 milioni di euro”.

“Si chiude un pagina – è il commento del Comune di Ferrara – in ordine alla quale si è scritto tanto e che è stata a suo tempo portata alla attenzione degli organi di controllo contabile, con la volontà di non lasciare eredità scomode”.

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