Masi Torello
27 Gennaio 2018
Riccardo Bizzarri: “Fare questo mestiere mi ha cambiato. Per me è una passione che mi ha migliorato dal punto di vista umano”

Sindaco scopre che prende meno di quanto gli spetta per legge e rinuncia al conguaglio da 20mila euro

di Marco Zavagli | 5 min

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Masi Torello. Ha ricevuto meno del dovuto come sindaco del comune di Masi Torello. Per errore la sua indennità mensile è stata decurtata mese per mese di 350 euro. E questo fin dal giorno del suo insediamento. Ora l’amministrazione dovrebbe risarcirgli oltre 17mila euro, cifra sostanziosa per un bilancio risicato come può essere quello di un comune di poco più di 2mila abitanti. Ma il problema non si porrà, dal momento che il diretto interessato ha rinunciato ad ottenere quanto gli spetta.

E così hanno fatto i due assessori in giunta, Anna Maria Ballarini e la vicesindaco Serena Poltronieri, che è anche segretario del circolo Pd di Masi. A loro spettava 146 euro al mese, anziché i 97 percepiti.

Il disguido è nato da una difficoltà interpretativa relativa dell’art.1, comma 136 della legge 7/4/2014, n.56 sulle “Disposizioni sulle città Metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, che prevede l’obbligo sui comuni di rideterminare gli oneri connessi con le attività in materia di status degli amministratori locali. In parole povere, l’indennità degli amministratori doveva tenere in conto il reddito da libero professionista.

Gli uffici di ragioneria avevano allora sottoposto al consiglio una stima prudenziale (fin troppo prudenziale, si scoprirà con anni di ritardo). Il redde rationem è arrivato dopo una recente pronuncia della Corte dei Conti: non bisogna distuinguere tra chi lavora come libero professionista e chi no. “In assenza di un parere univoco – recitava la delibera di 4 anni fa – ed in via assolutamente prudenziale, l’indennità del sindaco è stata ridotta da 1.301,48 euro a 943,57 con la deliberazione del consiglio comunale n. 28 del 31 maggio 2014”.

E Riccardo Bizzarri come attività principale svolge quella di commercialista. Ora era necessario rideterminare tale indennità nella misura intera con decorrenza dal giorno dell’insediamento e quantificare l’ammontare da corrispondere a titolo di conguaglio. Ecco quindi che, conti alla mano, la differenza mensile è di 357,91, il totale dovuto è di 17.320,66.

E qui arriva il beau geste, quasi incredibile di questi tempi. Bizzarri rinuncia formalmente a quanto gli spetta per l’intera durata del mandato elettorale (si arriva così a un risparmio di oltre 20mila euro) e in una comunicazione ufficiale al responsabile dell’area amministrativa contabile dichiara che “sarà mia cura comunicare la destinazione dell’economia di spesa derivante dalla rinuncia”.

“Non ci ho pensato nemmeno un minuto – confida il sindaco a Estense.com -; già prima gran parte dello stipendio da sindaco lo reinvestivo per opere utili al mio comune: per festa paesana o una iniziativa della parrocchia o la benzina per l’accompagnamento degli anziani a Cona… E’ stato insomma tutto molto naturale, non parlerei nemmeno di rinuncia; per me si tratta di passione”.

Bizzarri, 50 anni, è stato eletto sindaco nel maggio 2014 con la lista civica Masi Bene Comune. “Una lista etichettata di centrosinistra – spiega – solo perché l’antagonista era il centrodestra. In realtà il centrosinistra qui, dove non ha mai vinto, non aveva presentato nessun candidato e la nostra civica ha vinto convogliando i voti senza connotazioni ideologiche o di partito”. Lui stesso non è mai stato iscritto a nessun partito.

Il suo stupendio annuo si aggira sui 50mila euro. Per la precisione, 43653 euro da modello unico 2016. Anche la moglie è libero professionista. I figli invece stanno ancora studiando. La figlia maggiore frequenta l’università, gli altri due le superiori.

“Sono tanto affezionato a questo paese – prosegue Bizzarri -, pur non essendoci nato e pur non abitandovi (risiede da sempre a Ferrara) e penso di ricandidarmi nel 2019. Mi ha fatto innamorare il fatto che, anche se siamo nel terzo millennio, qui gran parte della vita quotidiana funziona come nel ‘900. I rapporti tra le persone sono schietti, ci si dice le cose in faccia. E allo stesso tempo quando si presenta un problema da risolvere la comunità intera non si tira mai indietro. Qui ho trovato la mia dimensione, non riuscirei ad amministrare una città grande. Per prendere qualsiasi decisione di un certo rilievo qui indico sempre una assemblea pubblica, dove si discute, ci si confronta e si trova una sintesi. Questo grazie anche una opposizione competente e costruttiva”.

Due esempi possono far comprendere meglio le sue parole. “Per natale una signora si presenta in ufficio con un cesto. Ecco sindaco, questo è il suo regalo, mi dice porgendomi dei peperoni con le alici che aveva cucinato per me”. Un altro aneddoto risale invece a inizio legislatura. “Dopo uno dei primi consigli comunali un anziano mi aspetta al termine dell’assise. Mi fa sapere che non verrà più a seguirli. Come mai? Non mi diverto più, non litigate più”.

Ora c’è da pensare alla destinazione dei soldi fatti risparmiare al bilancio. E qualche idea già c’è: verrà rifatto il pavimento del circolo Arci, “un circolo che in un paese di tanti anziani svolge una grande funzione sociale”. Verrà acquistata poi una piccola auto usata per il trasporto anziani che svolge il volontariato dell’Auser. Altri fondi andranno alle associazioni di volontariato.

Qualcuno sarà magari capace di parlare di populismo, dall’alto dei 50mila euro annui che guadagna Bizzarri come libero professionista. “Magari sono populista. Ammetto tranquillamente che se fossi stato in difficoltà economica ci avrei pensato due volte. Ma devo dire che da quando faccio il sindaco ho visto una serie di circostanze che pensavo non esistessero neanche. Parlo di condizioni in cui vivono anziani, giovani, adulti. Ho iniziato il mandato con una vena conservatrice e finisco con una vena progressista. Fare il sindaco è stata per me una cura. Mi ha aiutato, migliorato umanamente. D’altronde credo che a 50 anni, se puoi, devi fare quello che ti piace”.

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