Attualità
9 Gennaio 2018
Epidemia virale tra i cani salvati: 12 non sono sopravvissuti, 4 in terapia intensiva. Chi non presentava segni di malattia ha già trovato casa

Cuccioli sequestrati: alcuni non ce l’hanno fatta, per gli altri c’è l’affidamento

di Redazione | 3 min

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Il lungo viaggio dalla Slovenia all’Italia, stipati nel baule di una vecchia Punto in precarie condizioni igienico-sanitarie, ha stremato i 46 cuccioli salvati dalla polizia stradale di Altedo lo scorso 23 dicembre. Una favola di Natale solo a metà: dodici cagnolini non sono sopravvissuti, nonostante le cure veterinarie e le attenzioni offerte dal servizio veterinario dell’Ausl e dall’Avedev che gestisce il canile municipale dove sono ricoverati i cani sequestrati in autostrada.

Nulla da fare per i 12 cuccioli, mentre per i superstiti si aprono le porte della speranza. Ad oggi sono in discrete condizioni di salute venti cuccioli, quattro sono ancora in terapia intensiva e dieci sono stati già affidati.

Da subito le condizioni generali degli animali hanno destato preoccupazione a causa della giovanissima età riscontrata, dell’evidente mescolanza di soggetti di diversa origine, degli effetti dello stress determinato dalle inadeguate condizioni di trasporto, così come riferito dagli agenti.
La maggioranza dei cani trasferiti mostrava infatti sintomatologia gastroenterica, ipotermia o in alcuni casi febbre.

E’ noto che i cuccioli in giovanissima età sono particolarmente esposti alle infezioni virali, essendo troppo giovani per ricevere le vaccinazioni di rito e ancora poco protetti dall’immunità conferita dalla madre con il primo allattamento; per questo motivo i cani sono stati continuamente monitorati dai medici veterinari del canile di via Gramicia con il supporto dei veterinari ufficiali dell’Azienda Usl.

Si è da subito iniziato ad affrontare i diversi aspetti sanitari, isolando i cuccioli affetti da queste patologie, che sono stati sistemati in una stanza riscaldata. I veterinari si sono attivati fin dai primi momenti per le terapie necessarie. Sono state inoltre intensificate le misure di biosicurezza nel canile per contenere il più possibile la circolazione di agenti patogeni. La restante parte dei cuccioli sono stati suddivisi nei box riscaldati del Reparto di Isolamento Sanitario ed attrezzati con lampade a infrarossi. La patologia gastroenterica, come prevedibile, si è aggravata ed è in corso di conferma presso il aboratorio il sospetto di Parvovirus, un’infezione potenzialmente letale in particolare per i cuccioli.

Dello stato sanitario dei cani sequestrati è informata l’autorità giudiziaria che ha inoltre autorizzato la necroscopia sui soggetti deceduti, che verrà svolta presso l’Istituto Zooprofilattico di Ferrara, al fine di raccogliere ulteriori elementi nell’ambito delle indagini in corso.

Il manifestarsi dell’epidemia virale ha indotto il Servizio Veterinario dell’Ausl, a salvaguardia dei cuccioli e per il contenimento dal possibile contagio, a richiedere l’affidamento tempestivo dei cani che non mostravano segni di malattia. Ad oggi non si sono presentati nuovi casi. Come già comunicato, le innumerevoli richieste di affidamento hanno imposto una valutazione con priorità – informandone tutti i richiedenti – per i residenti a Ferrara, poi per i residenti nei Comuni della provincia di Ferrara, nei Comuni confinanti, nei Comuni della Regione Emilia-Romagna e, infine, fuori Regione.

Come si è proceduto? Nel giro di un paio di giorni, il canile ha preso contatti per dare in affido i 10 cuccioli ricoverati vicino all’ufficio. E’ quindi stata contattata e incontrata la maggioranza dei richiedenti residenti a Ferrara che nell’ordine avevano inoltrato la richiesta, fino alla collocazione di questo gruppo di cuccioli. Alcune delle persone interpellate hanno dichiarato di possedere un altro cane. Informate di possibili problemi di salute dei cani e delle cautele necessarie, un certo numero di persone ha consapevolmente preferito rinunciare all’affido per non far correre eventuali rischi al proprio animale. Decisioni rispettabili e comprensibili. Altre invece si sono rese disponibili all’affido e ad affrontare i protocolli terapeutici e vaccinali prescritti dal Servizio Veterinario dell’Azienda Usl, compresa la profilassi antirabbica trattandosi di animali provenienti dall’estero.

In questi giorni i veterinari dell’Ausl e la collega del canile continueranno ad effettuare giornalieri controlli su tutti i cuccioli presenti e, sulla base delle verifiche delle loro condizioni, non appena saranno considerate favorevoli, il canile riprenderà a contattare le persone interessate in breve tempo per procedere con gli affidamenti e regalare una nuova vita a questi sfortunati amici a quattro zampe.

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