Economia e Lavoro
23 Dicembre 2017
A rallentare la crescita del Pil ferrarese è il trend delle costruzioni

L’economia premia le imprese ferraresi che esportano

di Redazione | 6 min

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I dati del terzo trimestre dell’anno premiano le imprese che esportano e quelle di maggiore dimensione. A dirlo, l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara di dicembre che registra, in particolare, l’andamento positivo dell’industria (+2,2%) e quello, in misura di poco inferiore, dei servizi (1,4%). A rallentare la crescita del Pil ferrarese è il trend delle costruzioni, che sembra voler rimandare di un anno l’inversione di tendenza, tornando a crescere nel 2018 (+2,0%) ad un ritmo inferiore solo al manifatturiero.

Gli indicatori sul commercio internazionale, elaborati sulla base delle informazioni diffuse da Istat, continuano a registrare per i primi nove mesi dell’anno una tendenza positiva delle vendite all’estero per il complesso della provincia. L’export è cresciuto anche nel terzo trimestre dell’anno, con variazioni sempre condizionate dall’andamento di un numero ristretto di imprese che fatturano all’estero una quota rilevante sul totale provinciale.

Nel corso del triennio 2014-2016, sono state circa 1.800 le imprese che hanno esportato, ma di queste solo il 28% (496) possono essere considerate esportatrici abituali, dal momento che hanno esportato per tre anni consecutivi e la quota di commercio estero provinciale da loro realizzato corrisponde al 97%. Tra le destinazioni più frequenti la Francia (256) e la Germania (251), mentre i prodotti con più ricorrenze sono nelle categorie dell’automotive e dell’ortofrutta.

In termini di dimensionale aziendale, oltre la metà ha meno di 10 addetti ed esporta poco più del 6% dell’export provinciale, un terzo ha tra 10 e 49 addetti e rappresenta circa un quarto delle vendite all’estero ferraresi, il cui valore è cresciuto tra il 2015 e il 2016 dal +9,2%. La quota di export maggiore (41,4%) è determinata dalle imprese con più di 250 addetti (il 3,2% delle esportatrici), ma in questo caso nello stesso periodo si è registrato un leggero calo (-2,4%).

Complessivamente, nei primi nove mesi del 2017, sono state esportate merci per quasi 1,8 miliardi di euro, a cui corrisponde una variazione tendenziali positiva del 6,6%. Il trend del periodo colloca comunque Ferrara nel gruppo delle province che ha registrato una buon contributo alla variazione delle esportazioni nazionali, cresciute a settembre del +7,3%. L’Europa è un mercato fondamentale per l’export provinciale. Le vendite sui mercati europei sono risultate pari al 66,3% del totale e sono aumentate del 10,6%, migliorando il trend dello scorso trimestre. Le esportazioni verso l’Unione Europea (58,3% del totale) hanno registrato una variazione positiva di qualche punto percentuale inferiore (+8,2%), ma in crescita rispetto a quanto rilevato a giugno. Si sono avuti buoni risultati sia all’interno sia al di fuori dell’area dell’euro.

Tra i paesi più rilevanti si segnala, nell’area dell’euro, una accelerazione del buon livello della crescita sul mercato della Germania (passata dal +4,2% al +5,8%), che ha assorbito il 15,9% dell’export ferrarese (la quota per paese più elevata, non solo del Vecchio continente), mentre sul secondo mercato europeo più importante, quello francese, l’aumento relativo è stato più che doppio (+14,2%). La dinamica dell’export in Spagna, dove è indirizzato il 4,7% delle vendite provinciali, è risultata molto contenuta (+0,5%). In crescita sostenuta invece il valore dell’export diretto in Austria (+10,4%, ma in rallentamento rispetto al primo semestre dell’anno). Più moderata è stata la crescita, non in area euro, verso Regno Unito (+2,3%), che rappresenta ora meno del 4% dell’export provinciale, confermandosi comunque come quinto partner commerciale europeo. Accelera infine la crescita delle esportazioni verso la Polonia (+13,3%), mercato che vale ormai più di quello svizzero (2,4% contro l’1,7%).

Sempre in Europa, ma al di fuori dei mercati dell’Unione Europea, si conferma anche per questo trimestre un forte incremento delle esportazioni in Russia (+29,8%), destinazione che rappresenta ora il 3,1% dell’export ferrarese, così come crescono le vendite dirette al mercato turco (+79%), che costituiscono il 2,2% del totale, con aumenti generalizzati per varie tipologie di prodotti.

Al di fuori dei mercati europei, si è registrata ancora una contrazione sui mercati americani e in particolare sul fondamentale mercato statunitense. Le vendite negli Stati Uniti, che nel primo trimestre del 2017 erano cresciute rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, hanno confermato la contrazione del primo semestre 2017: -10,6% la riduzione al confronto con i primi nove mesi del 2016. La quota dell’export provinciale indirizzata al mercato statunitense si riduce così al 14,2%, quando a livello regionale è di poco inferiore del dieci per cento. Nonostante la recessione e le notevoli difficoltà economiche, sociali e politiche in cui si dibatte il Brasile, le vendite dei prodotti ferraresi sul mercato carioca hanno proseguito a crescere anche in questo trimestre, segnando un incremento del 41%, assorbendo così l’1,4% dell’export provinciale.

Anche le esportazioni destinate alla Cina hanno ottenuto un buon risultato registrando un incremento relativo pari al +45,7%, rappresentando così la quota del 4,5% del totale, mentre la diminuzione delle vendite sul prospettico mercato indiano è ininfluente sul buon andamento degli altri paesi Brics.

Nel corso dei primi nove mesi del 2017, la crescita si è di nuovo concentrata in alcuni comparti anche se il segno positivo ha prevalso in quasi tutti i settori, con l’unica rilevante eccezione dell’automotive (-31,3%) che per il settimo trimestre consecutivo rileva il segno meno. Il comparto incide ora sull’export provinciale per poco meno del 7%, quando solo due anni fa ne rappresentava quasi un terzo. Risulta in contrazione anche l’aggregato degli apparecchi elettrici, elettronici e computer, ma la loro quota sul totale è sempre stata modesta e raggiunge appena il 3,3%. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si riducono le vendite all’estero anche di prodotti della pesca e della lavorazione alimentare. Questi trend negativi sono largamente compensanti dai buoni andamenti delle altre attività economiche.

In dettaglio, osservando i risultati dei settori che hanno fornito i contributi principali alla crescita, si segnala in positivo soprattutto il forte aumento delle vendite estere di prodotti della chimica (+17,1%, in leggero rallentamento rispetto ai trend dei precedenti trimestri) e di macchinari e apparecchiature meccaniche, che pur decelerando chiudono il trimestre con un aumento del +9,6%, rappresentando quasi un terzo dell’export provinciale.

Nel corso del terzo trimestre è confermata la buona crescita delle esportazioni del sistema moda (passate dal +28,4% dei primi tre mesi del 2017 al +38,2% del semestre e ora al +34,0%), e allo stesso tempo accelerano il trend positivo i prodotti della metallurgia e dei prodotti in metallo, ovvero il settore della sub fornitura provinciale (+18,5%).

Infine si segnala un risultato positivo per le esportazioni dell’agricoltura e della pesca (+4,3%), più elevato rispetto al trend regionale, rimasto pressoché invariato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e più importante anche in termini relativi (sul totale vale circa il 10% dell’export a Ferrara e l’1,6% in Emilia-Romagna). Il dato aggregato nasconde però andamenti opposti, mentre l’export di prodotti agricoli cresce (+5,5%), quello della pesca diminuisce (-4,4%).

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