di Martin Miraglia

(archivio)

Sono servite quattro ore di consiglio per approvare, nella prima delle tre sedute dedicate al bilancio, il piano delle alienazioni, il bilancio dei servizi scolastici, la conferma delle tariffe Iuc-Tasi e l’aggiornamento al Documento Unico di Programmazione, comprensivo di tre emendamenti presentati dalla maggioranza a firma del sindaco e altrettanti dal gruppo di Forza Italia.

“Non è più a disposizione l’ex centro civico di via Bologna perché nonostante avremmo potuto godere di fondi regionali per la sua ricostruzione post-sisma avremmo dovuto sostenere una spesa aggiuntiva di 150mila euro per completare i lavori ed abbiamo ritenuto più conveniente la vendita”, ha spiegato l’assessore Roberto Serra in avvio di presentazione del piano di alienazioni.

Il Comune si prefigge poi di vendere l’ex autorimessa Sianic, sede dell’associazione Officina Ferrarese “informata da tempo e non è escluso che possa partecipare al tentativo di aggiudicazione” e un piccolo terreno in via Smeraldina già attenzionato da Coferasta, mentre altri edifici sono stati oggetti di concessioni – l’ex pesa pubblica che andrà alla banda Ludovico Ariosto che ne farà la sua sede con un recupero dell’immobile a costo zero per il pubblico, l’ex scuola Banzi che andrà a Invitalia – e altri ancora saranno oggetto di acquisizione gratuita con lo strumento del federalismo demaniale – il Palapalestre, seppur non se ne conoscono le tempistiche.

Il primo punto va via come un bicchier d’acqua con 17 voti a favore su 23, mentre sui servizi scolastici già si sente qualche perplessità della minoranza. Dopo la presentazione dell’assessore Corazzari, che riprende quanto già spiegato in commissione e parla di bilancio “nel segno della continuità dopo tanti anni di riorganizzazioni, con la sfida di mantenere la qualità di questi servizi, riconosciuta a livello nazionale” e “in equilibrio, in grado di affrontare le sfide che lo Stato ci affida e che conferma tutti i progetti”, Peruffo fa notare di essere preoccupata dai mancati introiti, “passati dal 2.6% nel 2013 a oltre il 10”, e accusa l’amministrazione di fare troppo poco “spalmando gli ammanchi sulle altre famiglie”.

Abbastanza per scatenare la reazione della maggioranza, la cui Corazzari difende la scelta politica: “Abbiamo aumentato gli sconti per le famiglie numerose, gli Isee sotto i 3mila euro sono esclusi automaticamente, è un percorso di diminuzione delle rette che va avanti. In mezzo alle morosità ci sono i bambini, e io scelgo di non sospendere il servizio. È una scelta politica, e accantono la spesa”. Nessuna esclusione “come avviene in molti altri posti in Italia”. Il gruppo dei 17 rimane compatto e così vengono confermate anche le tariffe Iuc e Tasi “superando l’incertezza normativa, nonostante l’applicazione esclusivamente a depositi merci e fabbricati ad uso rurale per un gettito complessivo di 290mila euro”, spiega l’assessore Vaccari precisando che la prima casa è stata detassata e che la Tasi non è applicata a locatari di immobili industriali o commerciali.

La vera sfida per lui arriva però con il Dup. La presenta leggendo direttamente la sua relazione al consiglio: include la stabilizzazione di 22 educatrici, l’assunzione di 8 ispettori di Polizia Municipale il prossimo anno, quasi 22 milioni per i lavori finanziati dal Ducato Estense, la riqualificazione di piazza Verdi e lavori sui baluardi dell’Amore e di San Lorenzo con fondi europei per un milione e 3, interventi finanziati dal Cipe per 18 milioni nell’ambito del ‘piano periferie’ nel comparto ex Mof – Darsena di San Paolo, la continuazione degli interventi di ripristino post-sisma (8 nel 2018, 10 nel 2019, 3 nel 2020), interventi nelle scuole per quasi quattro milioni solo il prossimo anno, l’appalto per la Cittadella del Commiato e i lavori per l’ingrandimento dello stadio, il project financing per la piscina di via Bacchelli e interventi sparsi tra pattinodromo, Palapalestre e altri impianti sportivi oltre alle alienazioni previste per i prossimi anni.

Fornasini (Forza Italia) presenta i tre emendamenti del gruppo: vuole una convenzione con le agenzie di sicurezza private per aumentare la sicurezza urbana, la dismissione delle azioni di Hera e il contenimento delle spese delle partecipate nell’affidamento di consulenze facendole passare per una gara pubblica. Proposte che non entrano nel cuore della maggioranza e che affondano sotto il peso di quasi 20 voti contrari.

La discussione però si anima una volta che prende la parola Claudio Fochi dei Cinque Stelle, che dipinge un quadro a tinte fosche della città sottolineando “che si parla di un quadro economico positivo che a noi non sembra, con il tasso di povertà delle famiglie raddoppiato dal 4 all’8%, mentre quando è venuto a Ferrara il viceministro dell’economia si parlava di inserirla nel Fes, mentre calano le imprese e le entrate tributarie, che vuol dire che la base imponibile è altrettanto in calo, la mortalità doppia rispetto alla natalità e il tasso di emigrazione mentre sale la disoccupazione giovanile mentre cresce la grande distribuzione con supermercati che sorgono senza che ce ne sia davvero bisogno intanto che si risparmia meno”, anche se riconosce l’aumento del turismo nel ferrarese.

Dopo poco gli risponde Patrizia Bianchini dai banchi del Pd. “Mi dispiace consigliere, perché dal ritratto di Fochi emerge una città nella quale tra poco assisteremo a suicidi collettivi. Non mi pare così. Io ho le lenti, non gli occhiali rosa, e la grande distribuzione ha dato rassicurazioni a tante persone che credevano di essere fuori dal mercato sostituendo un negozio che chiudeva e da impiegata postale posso dire che i depositi di Poste Italiane sono pieni dei depositi dei ferraresi (…). Le immagini costruite non corrispondono alla realtà”.

In politica conta solo una frase: mors tua, vita mea. È un grandissimo errore, un assist che si prende Ilaria Morghen. Ha la parola dopo pochi turni e quasi urla: “Non so se n’è accorta ma a Ferrara è fallita una banca, e mettere i soldi sotto il materasso non è consigliabile”, dice, “quindi li mette alla posta. Forse le è passato un po’ come una cometa, visto che siamo sotto Natale, 130mila risparmiatori azzerati, non so dove vive ma se vuole può venire a conoscere la gente che si presenta ogni mese al nostro sportello di assistenza al cittadino e che abbiamo salvato dal suicidio: è invitata dalla sottoscritta”.

Deve intervenire Tagliani a contenere il fallout, con un lungo intervento: “Sto a questo gioco”, dice sarcastico citando una ad una le criticità evidenziate dalla minoranza. Prima le smonta con i numeri dello stesso Dup – “dovete leggerli più attentamente”, usa come understatement quando non dice direttamente “balle” -, critica la stampa “che pubblica tutto quello che le viene detto” e cita quanto fatto. “Una volta usciti da qua però bisogna vedere cosa si è fatto in cinque anni. Intanto abbiamo tolto 80 milioni dal debito, il 50%, e non è una cosa da poco. E poi l’impressione di vivere in una città desertificata è risibile: basta guardare a via Cortevecchia, dove ho uno studio, via Garibaldi e Carlo Mayr, dove tanti bar si sono trasformati in imprese di ristorazione e hanno riempito la città: forse ha a che fare con tre anni di crescita del turismo a Ferrara? Secondo me sì”.

Uno ad uno passano gli emendamenti della maggioranza e il Dup stesso, dopo oltre un’ora di discussione. Rimane solo la presentazione del bilancio preventivo – la sua discussione sarà oggi -, tocca sempre a Vaccari. “Servirà una variazione per entrare nella Tari”, è una delle cose che fa notare tra le tante cifre, mentre “lo scenario è quello di un andamento decrescente delle entrate”, colpa del blocco della fiscalità locale nella legge di bilancio 2018 e di scelte dell’amministrazione insieme a “un decremento dei trasferimenti perché verrà ripristinata la spending review dalla quale siamo stati graziati fino allo scorso anno a causa del sisma e progressivamente usciamo dal cratere e ogni anno ci verrà decurtato un milione”.