“Per quanto riguarda il gioco d’azzardo a Ferrara, l’amministrazione comunale predica bene ma razzola male, come già abbiamo evidenziato in precedenti occasioni”. Il M5S torna alla carica nella lotta alla ludopatia, criticando l’amministrazione che, secondo il consigliere Claudio Fochi e l’attivista Lorenzo Lazzari, darebbe la “priorità ai gestori delle slot machine e non ai giocatori compulsivi”.
“Invece di affrettare la mappatura dei luoghi sensibili e attuare gli adempimenti previsti dalla delibera regionale – attaccano i pentastellati -, come sollecitato con un ordine del giorno dal consigliere del M5S Claudio Fochi, approvato praticamente all’unanimità dal Consiglio comunale seppure con un emendamento del Pd che ne ha limitato l’efficacia nella zona Gad, di fatto temporeggia e non rispetta le scadenze previste dalla Regione Emilia-Romagna, a differenza di altri centri come Modena o Cattolica”.
“Quindi, oltre a non dar seguito all’impegno assunto in Consiglio – scrivono Fochi e Lazzari -, per l’amministrazione all’attuazione delle delibere “anti-slot” prevale la preoccupazione per l’impatto commerciale che tali delibere potrebbero avere sui gestori di slot machine e non per le tasche dei giocatori compulsivi e delle loro famiglie”.
“Peccato che i dati resi noti dal Ministero competente per il nostro territorio non siano proprio incoraggianti, se l’obiettivo è davvero quello di contrastare il gioco d’azzardo e la ludopatia” commentano i pentastellati, ricordando come Ferrara bruci oltre mezzo miliardo nel gioco d’azzardo.
Cifre allarmanti “soprattutto se si considera che stiamo parlando di una città dove il tasso di povertà è raddoppiato in 10 anni – analizzano Fochi e Lazzari -. Nel 2016, a Ferrara la quota pro-capite annua giocata è stata di 778 euro, le giocate complessive ammontano a 102,79 milioni di euro e ci sono 972 apparecchi con una media per 1000 abitanti pari a 7,4 (dati Aams). Comune tutt’altro che virtuoso visto che su una scala da 1 a 5 (Analisi ‘Laboratorio Espresso’, dove 5 è la virtuosità massima, cioè un basso numero di giocate e apparecchi in base alla popolazione) Ferrara arriva solo a 2, sotto la soglia della sufficienza”.
Di fronte a questi dati, “che sono solo un anticipo di quelli che forniremo a breve dopo una ricerca presso il ministero competente” avverte Fochi, “crediamo che l’assessore Sapigni, invece di temporeggiare in cerca di mediazione e collaborazione, farebbe meglio a dare applicazione il prima possibile a quanto proposto dal M5S”.
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