Attualità
17 Dicembre 2017
Dalle case di cura segnalazioni preoccupanti. "Per risparmiare, gli operatori non cambiano i guanti"

“Il Ssn si deve occupare di cronicità e deve assicurare le cure alle persone”

di Redazione | 2 min

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“Nei giorni scorsi a Ferrara e provincia i Nas hanno controllato 31 case accoglienza per anziani, riscontrando in una struttura un esubero dei posti letto e denunciando due infermieri che esercitavano abusivamente la professione”. Parte da questo fatto la riflessione di Fulvio Aurora, presidente della onlus “Senza limiti”, che si occupa di sanità in generale ma in particolare di “persone croniche e disabili gravi”.

Una riflessione che induce ad Aurora – che ha partecipato al banchetto di via Mazzini dei soci di “Sanità oggi Ferrara” -, ad appellarsi “all’articolo 32 che parla del diritto fondamentale alla salute”.

Troppo spesso infatti “gli ospedali e le strutture di accoglienza dopo aver stabilizzato l’anziano lo mandano a casa frettolosamente”, ma uno che soffre di “demenza senile, per esempio, non guarirà mai”. Per questo, spiega Aurora, bisogna “assicurare le cure alle persone”, e se lo si manda a casa bisogna quantomeno “garantirne l’assistenza h24”.

Ovviamente il problema riguarda i costi. “I tagli al servizio sanitario nazionale hanno portato una dequalificazione del lavoro, che si riflette oltre che sui malati sugli operatori che vanno in pensione tardissimo, e sui giovani che non trovano lavoro perché non c’è né ricambio né sostituzione del personale che se ne va”.

Il servizio sanitario nazionale, quindi deve “occuparsi di cronicità”, lo “chiediamo fortemente” asserisce il presidente, che si spende a favore “della sanità pubblica, altrimenti si va verso il sistema assicurativo dove chi ha i soldi si cura, mentre per gli altri poveracci c’è il pubblico”.

La preoccupazione di Aurora è che “si sta usando la sanità per commercializzarla e per fare quattrini”.

L’incipit di Fulvio Aurora è ripreso dal presidente di “Sanità oggi Ferrara” Andrea Ricci che, mentre rivela come si farà del volantinaggio davanti alle case di cura per informare ognuno del proprio diritto alla salute, si chiede “come mai debbano intervenire i Nas, mentre dai controlli fatti dall’Asl e dall’Ausl non risulta mai niente”.

Un Ricci a sua volta preoccupato “dalle segnalazioni dei famigliari, riferite dagli stessi operatori, che per risparmiare addirittura non cambiano i guanti fra un paziente e l’altro”.

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